Carlos Tavares ha deciso di rompere il silenzio che durava ormai da due settimane e ha detto la verità sul suo addio a Stellantis.
Due settimane fa Carlos Tavares ha deciso di dimettersi da amministratore delegato di Stellantis. Da quel momento in avanti il dirigente ha deciso di rimanere in assoluto silenzio: nel frattempo sono circolate tante ipotesi su questa scelta, a cominciare dal fatto che l’ex AD ha probabilmente pagato le scelte fatte durante la sua ‘reggenza’. Scelte che non hanno pagato.
L’ex CEO di Stellantis ha deciso finalmente di parlare e lo ha fatto con un’intervista al quotidiano portoghese Expresso, svelando un retroscena che in pochi avrebbero immaginato. Tavares, infatti, ha confermato che non è stata una decisione presa in solitaria ma in sinergia con John Elkann, con il quale il 66enne di Lisbona dice di avere un rapporto talmente pacifico da ritenerlo “quasi un amico“.
Per far capire meglio cosa abbia portato al suo addio a Stellantis l’ex amministratore delegato ha fatto un paragone con i piloti, dividendoli in due categorie. Ci sono quindi quelli che evitano i cordoli per paura di rovinare gli pneumatici o le sospensioni e pensano solo a fare il miglior tempo sfruttando ogni caratteristica favorevole della pista, ma ci sono anche i piloti che vogliono andare il più veloce possibile e quindi vanno anche sui cordoli, prendendosi tutti i rischi del caso.
“Ovviamente io faccio parte della seconda categoria“, ha detto Tavares a Expresso, sottolineando come attualmente si viva un periodo dove le strategie aggressive non vengono viste troppo di buon occhio. In più l’ex CEO ha anche assunto posizioni molto chiare sul piano della tutela ambientale.
“Forse questo insieme di fattori ha generato divergenze“, ha aggiunto Tavares, ricordando poi che un’azienda come Stellantis – che ha 250.000 dipendenti e un fatturato di 190 miliardi di euro – “non può essere gestita con una mancanza di consenso che si ripercuote immediatamente sulla gestione strategica“.
Nel corso dell’intervista Tavares ha poi parlato anche del lauto compenso ricevuto nei suoi anni da manager di Stellantis, sebbene la presunta buonuscita da 100 milioni di euro sia stata poi smentita. Tavares ha detto che esattamente come avviene nel calcio o nella Formula 1 se un’azienda vuole comprare un certo manager sa che dovrà sborsare una certa cifra. “A molta gente questa cosa non piace, ma a me sì“.