Una notizia che scalda il cuore di chi ama il rombo autentico dei motori tradizionali: i V8 non moriranno, almeno non subito.
Il mondo dell’auto sta cambiando velocemente, e forse troppo velocemente. Ogni giorno sentiamo parlare di batterie, autonomia, ricariche. Le pubblicità ci bombardano con auto silenziose e asettiche. L’elettrico avanza inesorabile, come una marea che sembra voler spazzare via tutto.
Il marketing e la moda spingono, ma proprio quando pensavamo che il destino dei motori termici fosse segnato, ecco la notizia che non ti aspetti: Stellantis continuerà a produrre i suoi magnifici V8 Hemi anche nel 2025. Una decisione che sa di coraggio, di passione vera.
Il cuore pulsante dell’America
Il protagonista è un motore che fa venire i brividi solo a nominarlo: il V8 Hemi da 6,2 litri. 710 cavalli sotto il cofano del Dodge Durango SRT Hellcat. Un ruggito che ti entra dentro, che ti fa capire cosa significa davvero guidare. Niente a che vedere con il silenzio artificiale delle auto elettriche. Per chi non cerca prestazioni estreme, c’è sempre il “piccolo” V8 da 5,7 litri della versione R/T. Chiamarlo piccolo fa quasi sorridere: parliamo comunque di 360 cavalli di pura adrenalina.
Perfetta è anche la scelta dei tempi: il Durango festeggia vent’anni di matrimonio con il motore Hemi. Due decenni di emozioni autentiche, di sound inconfondibile, di quella magia che solo un V8 sa regalare. Gli ordini per i nuovi modelli 2025 fioccano già negli Stati Uniti. Gli americani lo sanno: certe sensazioni non si possono replicare a batteria.
Il CEO Matt McAlear parla di questa scelta come qualcosa di naturale. E si capisce perfettamente: chi ha mai provato l’ebbrezza di un V8 sa che non si tratta solo di numeri e prestazioni. È questione di sensazioni pure, di quel brivido che ti percorre la schiena quando premi l’acceleratore, e che senti vibrare nello stomaco.
La mossa di Stellantis va oltre le mode del momento. In un’epoca dove tutti seguono il gregge verso l’elettrificazione totale, qualcuno ha il coraggio di dire che c’è ancora spazio per la passione vera. Gli americani questo lo hanno capito benissimo. Il legame con questi motori è qualcosa di viscerale, come il profumo della benzina nei box di una pista, come il rombo che rimbomba tra i palazzi della città.
La transizione verso l’elettrico continuerà, inevitabile. Nel frattempo, grazie a scelte come questa, potremo ancora goderci il sound inconfondibile di un V8. Un sound che racconta storie di passione e di libertà. Perché alla fine è questo che cerchiamo in un’auto: non solo un mezzo di trasporto, ma un compagno di emozioni. E quale emozione più grande del ruggito di un V8 che si sveglia e si prepara a mangiare la strada?