Brutta tegola per il Gruppo Stellantis, con i problemi con il Governo che continuano e molti cittadini sono in ansia.
Quando si ha a che fare con uno dei più grandi Gruppi automobilistici al mondo come Stellantis, è normale che si debba cercare, anche da parte delle istituzioni di trovare il prima possibile una soluzione. Si sa che la situazione al momento in Italia è tutt’altro che rosea, anzi si deve fare in modo si risolvere la crisi del settore.
Sono diverse le motivazioni che stanno rallentando le vendite, partendo per prima cosa dal fatto che non è possibile al momento pensare di vendere solo veicoli elettrici. Questa sarebbe una scelta che affosserebbe il mercato e si deve lavorare in modo oculato e attento, per non mettere in crisi soprattutto i lavoratori.
Stellantis ha chiesto aiuto dal Governo italiano per la produzione di motori elettrici, senza però avere le risposte sperate. Da allora è iniziato un lunghissimo tira e molla che non sta portando né a vinti né a vincitori. Chi ne esce però con le ossa rotte sono le migliaia di lavoratori che meritano di capire quello che sarà del loro futuro, con il Governo che ora lancia i primi segnali.
Urso non ci sta:” Stellantis si impegni”
Non sembra esserci la tanto attesa distensione richiesta da tutte le parti in questo momento, con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ha messo in chiaro come la situazione non sia per nulla semplice. Le critiche non mancano di certo nei confronti di Stellantis, con il Ministro che ha accusato il Gruppo di non dare la giusta importanza alla situazione.
“Vi è una piena unità di intenti tra sindacati e parlamentari, passando per le Regioni e la filiera della componentistica. Tutti quanti chiediamo in modo chiaro che Stellantis decida di impegnarsi concretamente”. Un durissimo attacco quello di Urso, con queste frasi che sono state rilasciate al termine di un’intervista con Ansa.
La situazione in casa Stellantis è molto complicata e a quanto pare il Governo per ora non sta vedendo le giuste garanzie per poter dare vita a un piano strategico che possa permettere di uscire dalla crisi. I finanziamenti fini a se stessi ormai non servono più e serve che si inizi a muovere qualcosa di molto concreto, con i lavoratori che devono essere sempre messi al primo posto e rispettati come meritano.