Stellantis, ecco il dopo Tavares: è una vecchia conoscenza (Ansa) -Allaguida.it
E’ una vecchia conoscenza dell’automotive il dopo Tavares. Ecco chi sarà il nuovo amministratore delegato di Stellantis.
Era soltanto il primo giorno di dicembre quando Carlos Tavares annunciava le proprie dimissioni dal ruolo di amministratore delegato di Stellantis, eppure sembra passato un secolo. Entrato in PSA nel 2014 sempre come CEO, venne scelto nel 2021 dal presidente John Elkann quale primo AD dell’allora neonato Gruppo che unisce proprio PSA, FIAT e Chrysler.
Arrivato con il blasone di dirigente accorto e competente, appassionato di corse e lui stesso pilota una tantum, il portoghese ha progressivamente perso l’allure, trovandosi di frequente al centro di critiche specialmente dopo lo scontro con il Governo italiano circa il processo produttivo. In rotta di collisione con il CDA ha dunque lasciato all’improvviso e ora al suo posto potrebbe approdare un nome noto.
Chi prenderà il suo posto avrà parecchi nodi da affrontare, a partire da quello della delocalizzazione. Come ricorderanno i più attenti, i mesi scorsi sono stati caratterizzati dalle discussioni sulla tendenza sempre più diffusa di realizzare le automobili dei marchi sotto il cappello di Stellantis, in particolare quelli della FIAT, in zone come Polonia, Serbia o Nord Africa, dove la forza lavoro costa di meno.
Questo, ovviamente, ha portato alla riduzione delle commesse affidate ai nostri stabilimenti e alla conseguente minaccia di chiusure, oltre alla cassa integrazione prolungata per migliaia di dipendenti. Ad aggravare la situazione anche lo scarso appeal delle automobili realizzate dai brand della holding tanto da far registrare un complessivo -9,9% delle immatricolazioni rispetto al 2023.
A cercare di risollevare le sorti del Gruppo dovrebbe arrivare Mike Manley, già CEO di FCA quando Sergio Marchionne, allora ai vertici dell’azienda torinese volle unirsi all’americana Chrysler, in quel momento di crisi. Come affermato dall’erede Agnelli la risposta definitiva arriverà verso marzo, ma stando alle indiscrezioni diffuse da Il Corriere della Sera, il prescelto sarebbe proprio lui.
A giocare a suo favore un precedente di tutto rispetto. Era il 2009 quando il britannico venne ingaggiato da Jeep, costruttore sulla via del naufragio, dimostrandosi in seguito in grado di rilanciarlo. E proprio questa sua capacità di correggere la rotta, oltre alla dimestichezza con il mercato USA, sarebbero i due ingredienti principali a renderlo il candidato perfetto. L’inglese se la dovrà vedere però con altri due personaggi forti: Richard Palmer, ex direttore finanziario di Stellantis e Maxim Picat, ex boss Peugeot.