La figura di Carlos Tavares ha sempre fatto discutere, con il CEO che però ora esce allo scoperto e spiega i prossimi piani.
Ancora pochi mesi e poi giungerà alla fine il mandato come CEO di Stellantis per il portoghese Carlos Tavares, con la sua che è stata una delle figure indubbiamente più discusse in questi anni. Il numero uno del Gruppo italo-francese ha dimostrato di voler provare a cambiare il mondo delle quattro ruote di Stellantis, con una serie di eccellenti azioni.
Allo stesso tempo però non tutto è andato per il verso giusto e lo si vede in modo chiaro per quanto riguarda la gestione delle auto elettriche. Questi veicoli infatti non sono stati in grado di far compiere al Gruppo il tanto atteso salto di qualità che era sognato e desiderato, con questo che forse ne ha causato anche l’allontanamento.
Tavares infatti dal 2026 non sarà più il CEO di Stellantis e sono diversi i nomi che sono presi in considerazione per la sostituzione. Intanto però è ancora lui a decidere e non mancano di certo le situazioni complicate nel Belpaese, con gli stabilimenti che sono all’interno di una pesante crisi e con il CEO che ora scopre le sue carte.
Nonostante la situazione negli stabilimenti italiani sia disastrosa, e lo si vede con il caso di Mirafiori che continua a bloccare la sua produzione, stando a quanto riportano i massimi esponenti del Gruppo, l’Italia deve stare tranquilla. Non vi saranno infatti delle chiusure nei prossimi mesi e nemmeno dei licenziamenti, il che sarebbe senza dubbio una bellissima notizia.
Lo ha spiegato Carlos Tavares e lo ha sottolineato in modo evidente anche Giuseppe Manca, ovvero il responsabile delle risorse umane di Stellantis, con questi che ha messo in chiaro come non vi è intenzione alcune di bloccare il progetto del Gruppo in Italia. “Stellantis non intende chiudere nessuno stabilimento in Italia e allo stesso tempo non vuole compiere alcun licenziamento“.
Una frase che sicuramente fa ben sperare, ma gli operai hanno sentito davvero troppe parole negli ultimi anni, dunque è giusto che a esse poi corrispondano anche i fatti. La speranza, perché il bene dei lavoratori è sempre primario, è che si possa raggiungere il prima possibile un accordo tra le parti e ridare lustro a un marchio come quello FIAT che ha fatto la storia d’Italia.