Il colosso cinese BYD è pronto ad entrare a gamba tesa nel mercato automobilistico italiano. Ecco la strategia che sorprende tutti.
Mentre in Europa il mercato automobilistico dell’elettrico non ingrana ancora, soprattutto per via dei costi elevati delle vetture e della relativa manutenzione ordinaria, in altre zone del pianeta vi sono aziende che stanno puntando tutto sulla mobilità più sostenibile. Basti pensare a Tesla, la multinazionale statunitense gestita da Elon Musk, che sta intensificando le proprie conquiste internazionali.
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La concorrente diretta di Tesla è BYD, il colosso cinese che ha già una produzione molto consistente nel vasto paese asiatico. Ma l’intento dei manager di questa compagnia è quello di conquistare anche i mercati occidentali. Le ultime notizie parlano di un obiettivo addirittura italiano per BYD, che avrebbe tentato approcci formali con alcuni brand nostrani.
Infatti negli scorsi giorni i vertici di BYD hanno deciso di volare in Italia, incontrando le aziende della filiera automotive nostrana. In particolare a Torino è avvenuto il primo di una serie di meeting in collaborazione con ANFIA presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO). Presenti diverse aziende di questo settore, anche superiore rispetto a ciò che si era ipotizzato.
BYD vola in Italia: primi passi per un accordo con le aziende italiane
Il perché di questi incontri nel nostro territorio è presto detto. BYD vuole sfruttare la manodopera, il design e lo stile italiano per cercare di migliorare i propri modelli e renderli appetibili alle nostre latitudini. Un progetto che sembra interessare le aziende del nostro Paese, tanto che li organizzatori hanno addirittura dovuto provvedere ad incrementare la capacità di accoglienza per poter soddisfare tutte le richieste di accredito, con ben 380 società interessate.
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La serie di meeting è stata chiamata BYD Supplier Meeting, dove i manager cinesi hanno illustrato la strategia industriale, per poi passare ad incontri singoli divisi in varie giornate. Interessanti ed intriganti le opportunità specificate per ciascuna azienda, che verrà coinvolta eventualmente negli insediamenti industriali in Europa, a cominciare dallo stabilimento in Ungheria già da fine 2025.
Non una grande notizia per Stellantis, visto che la holding che detiene il controllo sui maggiori marchi automobilistici italiani (tra cui Fiat e Lancia) rischia di vedersi portar via da sotto il naso gli accordi con diverse aziende di componentistica automotive proprio a causa dell’assedio cinese.
Alfredo Altavilla, scelto come advisor di BYD per l’Europa, ha fatto sapere che “L’Italia è il primo paese coinvolto in questa attività e ritengo sia doveroso offrire alle nostre aziende l’opportunità di tornare ad essere protagonisti attivi del futuro della mobilità, soprattutto in questa fase delicata di transizione tecnologica”.