Non solo tasse e aumenti della benzina nel mondo dei motori: confermato un nuovo bonus per tutti, ecco chi può richiederlo e come fare
Ci sono molti documenti e passaggi obbligatori che accomunano automobilisti e motociclisti, molto più di quanto uno possa pensare. Certo, la patente per guidarli e il certificato di proprietà, ma anche l’assicurazione obbligatoria. Tra le spese fisse però c’è una voce che da qualche tempo gode anche di un nuovo bonus ed è bene saperlo.
Stiamo parlando del Bonus Veicoli Sicuri, conosciuto anche come Bonus Revisione Auto 2023 per praticità di linguaggio e comprensione. La novità di quest’anno è rappresentata dalla sua estensione ad una platea più larga.
La Legge di Bilancio 2021 infatti aveva introdotto al comma 706 dell’articolo 1 un sostengo al reddito che ha trovato conferma anche nel 2023. Prevede in pratica che gli automobilisti possano ricevere un rimborso sulle spese sostenute per la revisione obbligatoria di tutti i veicoli e delle moto effettuata nel corso dell’anno.
In origine invece era destinata solo a tutti quegli automobilisti che avevano sottoposto il loro veicolo alla revisione obbligatoria nel periodo novembre-dicembre 2021. Ma il governo, quello precedente e quello attuale, ha deciso di prorogare il bonus per tutto il 2022 e, dal 3 aprile di quest’anno, anche a quelli certificati nel 2023.
Di cosa stiamo parlando probabilmente lo sapete bene. La revisione auto, furgoni, camions, bus (ma vale anche per le moto) è obbligatoria. Prevede un controllo tecnico periodico al quale tutte le vetture immatricolate devono essere sottoposte per legge. In concreto serve a verificare che il mezzo sia sicuro e rispetti anche i requisiti previsti dalla legge per quello che riguarda sicurezza stradale e inquinamento.
Nuovo bonus nel mondo dei motori, chi è obbligato a farlo e cosa comporta
Due le possibilità: la prima è presso gli uffici e quindi le officine della Motorizzazione Civile. La seconda presso tutte le officine di riparazione meccanica autorizzate. Un’opzione però riservata solo ai veicoli di massa complessiva minore o uguale a 3,5 tonnellate. E ci sono anche tempi tecnici da rispettare: 4 anni a partire dalla prima immatricolazione e successivamente ogni 2 anni.
Materialmente, non c’è nulla da fare, se non portare il mezzo presso l’officina destinata al controllo. Lì un esperto del settore effettuerà le opportune verifiche su diversi settori. Gli effetti nocivi per la salute pubblica, l’impianto elettrico, lo sterza, i dispositivi frenanti, la visibilità totale. Ma anche il telaio, gli assi pneumatici e le sospensioni, il funzionamento di cinture, frecce, clacson, oltre all’identificazione del veicolo.
Alla fine di tutto il processo, arriverà il verdetto, un documento che vale tanto per la Motorizzazione, quanto per l’officina autorizzata. Un tagliando da applicare (ma di solito lo fanno già loro) nell’apposito spazio sulla carta di circolazione.
Qui però cominciano i primi problemi, perché non necessariamente sarà positivo. Le voci infatti possono essere tre:
- Regolare: il controllo è stato superato e siamo a posto fino alla prossima revisione
- Ripetere: il controllo non è stato temporaneamente superato ma dopo un mese il veicolo potrà tornare per un nuovo esame e soprattutto potrà circolare;
- Ripetere-Sospeso dalla circolazione: il mezzo non ha superato i controlli e potrà circolare solamente nel tratto per andare dal meccanico, ad una velocità massima di 40 km/h, fino a quando non sarà dichiarato abile.
Cosa succede a chi circola con un’auto o un altro mezzo che abbia la revisione scaduta o con un tagliando sul libretto che impone la sospensione dalla circolazione? Multa certa, è prevista dal Codice della Strada. In particolare per un’auto circolante con revisione scaduta scatterà la sanzione amministrativa con pagamento di una somma da 169 a 680 euro.
E in caso di reiterazione, cioé di violazione ripetuta, la sanzione raddoppia. In più sarà sospesa anche la circolazione del veicolo fino all’effettuazione della revisione obbligatoria. Per un’auto o un altro mezzo che circola con esito negativo della revisione invece la sanzione amministrativa prevede una somma da 1.941 a 7.767 euro. Inoltre, il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni.
Bonus Veicoli Sicuri, la pesa è obbligatoria e il rimborso formale: migliaia di italiani lo stanno facendo
Così arriviamo al Bonus Revisione Auto 2023, previsto dalla legge di Bilancio fino al 31 dicembre di quest’anno e diverso da altri bonus per gli automobilisti. Il testo è chiaro: “è riconosciuto un buono, denominato buono veicoli sicuri, ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l’eventuale rimorchio alle operazioni di revisione”.
Il buono però può essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta, fino a esaurimento risorse, che corrispondono a circa 4 milioni di euro per ogni anno. L’importo del bonus? Ecco, meglio che tu ti sieda se ancora non lo sai: 9,95 euro.
Un contributo minimo per le spese sostenute che sono decisamente superiori come cifra. Il prezzo fisso della revisione infatti è pari a di 54,95 euro. A questi però bisogna aggiungere per obbligo anche la tariffa fissa della Motorizzazione pari a 10,20 euro, oppure il 22% di Iva in un’officina privata. A completare tutto, le spese postali di 1,78 euro. Quindi per la revisione auto 2023 la spesa è pari a 79,02 euro. Da questi si possono sottrarre 9,95 euro del bonus
Per poterne beneficiare è necessario effettuare una richiesta, accedendo e registrandosi alla piattaforma www.bonusveicolisicuri.it con il proprio Spid, Carta d’Identità elettronica o Carta Nazionale dei servizi. Poi bisognerà segnalare il numero di targa del veicolo e la data della revisione, ma anche il codice Iban per l’accredito oltre al nome e cognome dell’intestatario o co-intestatario del conto. In caso di errori nella trascrizione dei dati, c’è tempo fino a 3 giorni. Poi basterà attendere la verifica da parte del ministero dei Trasporti per ottenere il rimborso.