Gli incidenti stradali, in Italia, sono in calo, così come le vittime della strada. È questa, in estrema sintesi, la fotografia della relazione relativa al 2019 stilata da Istat e Aci: nell’ultimo anno, infatti, sono stati 172.183 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in lieve calo rispetto al 2018 (-0,2%), con 3.173 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 241.384 feriti (-0,6%). A diminuire, poi, è anche il numero dei morti (-4,8%), per il secondo anno consecutivo facendo registrare il livello più basso degli ultimi 10 anni. Nonostante questo, però, il report annuale mostra luci e ombre.
Gli utenti più deboli della strada, ancora una volta, si dimostrano i ciclisti che registrano 253 decessi, con una mortalità in aumento del 15,5% e i motociclisti con 698 decessi (+1,6%). In diminuzione, invece, le vittime tra i pedoni con 534 decessi che fanno segnare un -12,7%. e anche conducenti e passeggeri con un -0,8% e 1.411 vittime. Nel complesso, però, gli utenti vulnerabili rappresentano il 49,6% del totale di decessi con 1.573 vittime su un totale di 3.173.
Esaminando invece le fasce d’eta è possibile notare come i più a rischio siano i giovani compresi tra i 20 e 29 anni, con il 14,7% del totale, e gli anziani tra 75 e 89 anni, il 18% del totale. Per gli uomini si rilevano picchi in tre fasce d’età: 50-54 (223 morti), 20-24 (212), 45-49 (207) mentre per le donne la fascia d’età più colpita è quella tra i 75 e gli 89 anni.
Se gli incidenti stradali sono in calo, però, non significa che gli automobilisti italiani abbiano cambiato il proprio atteggiamento alla guida. Le principali cause di incidente, infatti, sono distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo e velocità troppo elevata che anche nel 2019, rappresentano complessivamente il 38,2% delle circostanze.
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Le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada, inoltre, sono aumentate complessivamente del 6,7% con i comportamenti più sanzionati che sono, oltre al superamento dei limiti di velocità, anche l’inosservanza del rispetto della segnaletica (+12,4%), il mancato uso di lenti o l’uso improprio dei telefoni cellulari (+18,6%), il mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (+26,7%). Agosto, invece, è il mese più pericoloso per il numero di incidenti gravi mentre giugno e luglio sono quelli con più incidenti complessivi.