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Sicurezza stradale, ecco chi ha vinto il “premio”: i dati però non sono confortanti

Sicurezza stradale, i dati premiano un Paese su tutti. Eppure guai a credere che i dati siano confortanti: c’è ancora moltissimo da fare, ecco svelato tutto.

Il tema della sicurezza stradale è sempre più un tema primario per la Comunità Europea. Le autorità, le associazioni e gli organi competenti spingono molto sulla prevenzione degli incidenti, ancora troppo alti e frequenti per numero e violenza in lungo ed in largo per il Vecchio Continente. Ad oggi è difficile stabilire quale sia la soglia mirata e ricercata, ma di certo restano allarmati i dati venuti fuori dal 2022 e dal 2023. Almeno è questa la visione dell’European Transport Safety Council, che ogni anno procede con lo stilare il principale report circa la sicurezza stradale in Europa.

Premio sicurezza stradale in Europa, ecco a chi è andato nel 2023 (ANSA) allaguida.it

Un report volto poi a premiare il Paese con il minor rapporto di vittime per milione di abitanti e che fa luce sulle criticità e sui miglioramenti da mettere in atto circa il trasporto su gomma in giro per il Vecchio Continente. L’Italia è ancora lontana dagli standard richiesti dall’ETSC ed è ancora lontana dall’essere riconosciuta come una delle nazioni più sicure in Europa dal punto di vista stradale. Il dato del 2023, infatti, parla chiaro: oltre 54 vittime per milione di abitanti. Un dato troppo alto, che si apprende dal comunicato stampa diramato negli scorsi giorni dall’European Transport Safety Council.

Sicurezza stradale, ecco quale Paese ha ricevuto il premio dell’ETSC: la riduzione è impressionante

E sempre dal medesimo comunicato stampa, l’ETSC ha incoronato la Polonia come vincitrice del premio 2023 Road Safety Performance Index. Per il Paese con capitale a Varsavia si tratta del primo riconoscimento ottenuto dal Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti, visto che nel decennio che va dal 2012 al 2022 ha ottenuto risultati a dir poco brillanti. Quanto? Basti pensare che in questo lasso di tempo, la Polonia ha ridotto del 47% il numero delle vittime causate da incidenti stradali, mostrando un netto e sensibile passo in avanti nella sicurezza e nella prevenzione.

È la Polonia il Paese premiato dall’European Transport Safety Council nel 2023 (ANSA) allaguida.it

Si tratta del secondo miglior risultato in Europa, dopo quello messo a referto della Lituania (vincitrice del premio 2022 Road Safety Performance Index). In una nota stampa, Antonio Avenoso, Executive Director dell’ETSC, ha fatto i suoi complimenti alla Polonia, la quale: “[…] ha notevolmente migliorato la sicurezza stradale e ha dato l’esempio di come prendere sul serio la questione”. E ancora, spiega il direttore Avenoso: “[…] c’è stato un vero impegno nel fissare obiettivi, migliorare le infrastrutture e rafforzare l’applicazione delle norme”.

Piano prima di esultare: i dati circa la sicurezza stradale in Polonia restano ancora allarmanti, ecco il motivo

Tuttavia, lo stesso Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti invita a non esultare troppo. Anche in Polonia, fresca vincitrice di premio, restano molte criticità legate alla prevenzione degli incidenti. L’ETSC, infatti, ha più volte evidenziato come i limiti di velocità dettati dal codice della strada polacco siano ancora troppo alti (sui 140 km/h, ndr). E anche gli stessi comportamenti dei guidatori indicano come manchi educazione e controllo dei veicoli sfreccianti oltre i paletti consentiti.

Anche i limiti di velocità per le zone urbane, frequentate da pedoni e ciclisti sono ritenute troppo alti. Per questo l’European Safety Transport Council avrebbe suggerito alle autorità della Polonia di fissare un nuovo limite di velocità a 30 km/h per questo tipo di strade. Questo aiuterebbe a prevenire e ad evitare incidenti spiacevoli o addirittura fatali, anche nelle zone a basso scorrimento. Dopotutto, il dato in Polonia è ancora di 51 vittime per milione di abitanti: un numero di poco inferiore da quello registrato dall’Italia.

Perché la Polonia è stata comunque premiata dall’ETSC: l’Italia resta dietro per prevenzione e programmazione

A questo punto, una domanda sorge spontanea: perché è stata premiata la Polonia, nonostante tutte queste criticità ancora irrisolte? Sempliceper il profondo impegno mostrato in questi dieci anni. E per quello già messo in campo per programmare il periodo temporale dal 2021 al 2030. Non solo l’espansione della rete di autovelox e di altri dispositivi di sicurezza e prevenzione agli incidenti stradali. Ma anche e soprattutto un aumento dei controlli per la guida in stato di ebbrezza e l’adozione del sistema dei corridoi di emergenza (già obbligatorio in molti Paesi europei, come in Germania) che consentono ai veicoli specializzati soccorrere prontamente le vittime stradali. Aggiungiamo persino un programma quadriennale di infrastrutture stradali più sicure ed il quadro è completo.

In Italia sono ancora troppo poche le iniziative e le misure per prevenire gli incidenti (ANSA) allaguida.it

Queste sono soltanto alcune dei fattori che hanno inciso nella scelta dell’European Transport Safety Council. L’Italia resta dietro per prevenzione e programmazione, come allarmato più volte dalle associazioni e dagli organi competenti. Dopotutto, lo si può già notare da come vengono reinvestiti dallo Stato nostrano i soldi raccolti con le sanzioni stradali: soltanto una minuta percentuale va alle opere di manutenzione, di prevenzione e di educazione alla sicurezza stradale. Un segno di come il nostro Paese rischia di restare dietro, anche al cospetto dei Paesi emergenti in Europa.

Sicurezza stradale in Europa: le vittime sono ancora tante, l’ETSC tiene i fari puntati

Detto questo, l’ETSC continua a tenere i fari puntati su tutto il Vecchio Continente. L’analisi pubblicata a mezzo stampa mostra che il numero delle vittime della strada nell’Unione Europea è aumentata del 4% nel 2022. Ben 20.679 persone hanno perso la vita a causa di un incidente stradale: un dato ancora troppo alto per mostrare serenità e fiducia, per questo il Consiglio europeo sulla sicurezza dei trasporti non cessa di battere il ferro finché caldo.

Qual è, ora, l’obiettivo delle autorità? Quello di dimezzare questo numero di vittime entro il 2030. Una mission difficile, ma non impossibile secondo la stessa ETSC. Chiaro, però, che serve un passo in avanti di tutti i Paesi facenti parte dell’Unione Europea. Per riuscire nell’intento di dimezzare tali cifre, sarebbe servito raggiungere una diminuzione del 17,2% delle vittime stradali rispetto al 2019. E invece, quella registrata è stata a malapena del 9%.

Per questo, tutta la Comunità Europea si interroga sul da farsi e su quale strada tracciare per aumentare la sicurezza dei propri guidatori. Gli ostacoli non mancano, ma quanto mostrato dalla Polonia può essere di buon esempio per tante amministrazioni e tanti governi, che nel loro piccolo (si fa per dire) possono contribuire a rendere più sicure le strade del Vecchio Continente e a diminuire il tragico numero delle persone che ogni anno perdono la vita a bordo o a causa di una vettura.

Alessandro

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