Il risparmio è un aspetto importante per quanto riguarda le automobili. Un argomento che di recente ha riguardato le auto ibride.
Quando siamo in procinto di acquistare una’utomobile viviamo sempre un certo fermento, ma è di cruciale importanza fare moltissima attenzione a quello che andiamo ad acquistare. Non sono pochi i fattori che, almeno sulla carta, ci aiutano a comprendere quale sia il mezzo migliore per noi.
Il risparmio sull’utilizzo di un’autovettura è di sicuro di fondamentale importanza in tal senso. Vale ovviamente anche per le vetture ibride, che fanno chiedere a tantissimi potenziali clienti quanto effettivamente si possa risparmiare con tali veicoli.
A discutere nitidamente di questo scottante argomento ci ha pensato Ecoverso, che ha realizzato un’analisi che risponde molto bene in merito. La ricerca di una quattro ruote caratterizzata da un basso impatto ambientale è sempre più diffusa, togliere alcuni dubbi quindi è soltanto positivo per tutti.
Auto ibride 2023, come stanno le cose: Ecoverso prova a rispondere
L’analisi di Ecoverso ha preso in considerazione diversi parametri legati ai costi di gestione di un’automobile quali carburante, manutenzione, bollo, assicurazione, ZTL e parcheggi. Tutti questi dettagli hanno permesso allo studio di calcolare le spese totali di mantenimento nel breve e medio periodo di vetture ibride, elettriche e non solo, riuscendo a confrontarle con quelle di un mezzo a motore termico tradizionale. Le emissioni di CO2 sono pari a circa 120 g/km, che diminuiscono a 80 in caso di utilizzo di vettura ibrida. Le elettriche invece riescono ad abbattere completamente le emissioni.
Per quanto riguarda invece l’analisi sui costi di gestione, si è potuto evidenziare dei vantaggi non da poco a favore delle ibride ed elettriche. Con una percorrenza media di 15mila chilometri annui, si pagano quasi 500 euro in meno rispetto ad un veicolo alimentato a benzina o a diesel. Nel caso di un mezzo a zero impatto ambientale, invece, parliamo di oltre 500 euro. Per quanto riguarda invece le spese di manutenzione, beh, quelle di un’auto ibrida sono di circa un terzo in meno rispetto a vetture a benzina e diesel (200 contro 300 €).
L’assicurazione di un mezzo ibrido – ovviamente annuale – è di 400 euro. Per capirci, un mezzo tradizionale può arrivare a costare anche 600 €. Non manca un occhio per le spese per il bollo, i parcheggi e gli accessi ZTL che sono letteralmente azzerati nel caso di un mezzo ibrido. I costi complessivi nel primo anno di utilizzo sono di 1560 euro per un modello ibrido: è quasi il 50% in meno rispetto ad un’auto a benzina o a diesel, secondo quanto analizzato da Ecoverso. Nel medio periodo, invece, il risparmio è di 4440 euro rispetto ad una termica tradizionale.
Non sono solo i costi a fare la differenza
Per quanto notevole l’aspetto economico, a fare la differenza in questa specifica analisi è anche la sostenibilità ambientale. E’ ormai arcinota la ricerca costante di metodi di spostamento – pubblici e privati – meno inquinanti possibili, ed è il fine che ha portato alla transizione elettrica che dovrebbe avvenire nel 2035 in Europa ed in molti stati USA senza chissà quali particolari intoppi. Non tutti sono d’accordo con questo rivoluzionario cambiamento, ma che piaccia o meno i numeri paiono dar ragione a chi lo ha fortemente voluto; e anche a chi si è mano a mano adattato allo stesso.
In un anno, circa 600 chilogrammi in meno di CO2 vengono emessi in un veicolo ibrido rispetto ad uno tradizionale. In poche parole, se sempre più persone si affidassero a mezzi ibridi o elettrici rispetto a mezzi a benzina o diesel, beh, il risparmio sarebbe di tonnellate e tonnellate di CO2.
Sono numeri straordinari, che certificano ampiamente il fatto che la strada intrapresa sia effettivamente quella giusta. Non perfetta, non roboticamente eccelsa, ma giusta. Di passi indietro, nostalgia dei tempi che furono e che probabilmente non saranno più a parte, non si può davvero parlare.
Cosa non sappiamo ancora sulle auto ibride
Affidarsi ad un’automobile ibrida è chiaramente meno dispendioso rispetto a farlo con un mezzo tradizionale. L’investimento è corretto e giova tanto all’ambiente quanto all’economia di ogni cittadino. Purtroppo però non siamo ancora arrivati al punto in cui sia tale anche prima di diventare effettivamente proprietari di un modello a basso impatto ambientale. I costi sono infatti ancora troppo alti, nonostante l’apporto di ecoincentivi vari. In ogni caso, comunque, le alternative non mancano. Di autovetture ibride ne esistono infatti di tre diversi tipi:
- Mild hybrid
- Full hybrid
- Plug-in hybrid
MILD HYBRID: è la variante più diffusa. Prevede la presenza di un motore elettrico di piccole dimensioni che funziona da alternatore/starter, motogeneratore ed è capace di fornire supporto al propulsore termico nelle fasi di accelerazione. Il motore tradizionale fa girare il motogeneratore durante la frenata; in questo modo si ricarica il pacco batteria. Ricarica che avviene anche durante l’accelerazione e la decelerazione.
FULL HYBRID: ad usarlo è principalmente Toyota. Ha la peculiarità di usare in maniera perfettamente combinata i due motori, aumentando l’efficienza del propulsore. L’impianto permette di muoversi in modalità 100% elettrica, anche se per pochissimi chilometri. La ricarica avviene come nella versione mild hybrid.
PLUG-IN HYBRID: il terzo è probabilmente il più prestazionale di tutti. E’ dotato della presenza di batterie dotate della capacità di percorrenza di circa 50 km in modalità elettrica. Un sistema che si distingue per questo motivo, e anche per la chance di ricaricare alla spina il pacco batterie; senza dimenticare la classica, ma comunque apprezzabile, rigenerazione dell’energia cinetica in frenata. Per la ricarica è necessara una presa di corrente.
Il vantaggio delle ibride, infine, è come abbiamo visto tale grazie ai consumi contenuti. Andando a vedere qualche numero, infatti, scopriamo che una vettura mild hybrid può annoverare un risparmio di carburante che si aggira tra l’8 ed il 25%, mentre una full hybrid si attesta tra il 20 ed il 45%. Il maggiore risparmio è dato poi dalle auto plug-in hybrid, che come abbiamo visto sono anche le migliori in termini puramente prestazionali.
Permettono infatti di percorrere una media di 50 km in modalità 100% elettrica, dettaglio da non sottovalutare minimamente. Inoltre, chi sceglie un veicolo ibrido con emissioni che si aggirano tra 21 e 60 g/km di CO2, può anche contare sugli incentivi del Governo italiano. In caso di rottamazione si parla di 6500 euro, senza di 3500. Ma il concetto cambia relativamente; il risparmio, quando parliamo di queste auto, è davvero notevole. Prima, durante e dopo l’acquisto.