Pessima notizia per gli appassionati. È ufficiale: l’azienda ferma per sempre la produzione. Addio allo storico modello.
Non sono certamente anni semplici per il mondo dei motori. Le case automobilistiche hanno tutte, senza distinzione, dovuto affrontare un triennio particolarmente complicato. Dal blocco provocato dalla pandemia – con ritardi, difficoltà di produzione e grandissimi danni al fatturato – ai nuovi problemi legati alle complicazioni in un mercato importante come quello sovietico in seguito allo scoppio con la guerra in Ucraina. E che dire dei costi in più da sorreggere legati alla transizione verso l’elettrico, che ha richiesto importanti investimenti? O della sempre crescente concorrenza nel settore? Il tutto a fronte di potenziali acquirenti che hanno visto le loro risorse economiche altrettanto minate.
Riuscire a rimanere al top, insomma, è sempre più difficile. E se c’è chi pur con difficoltà è riuscito a mantenere salda la propria produzione del mercato, c’è anche chi purtroppo ha dovuto alzare bandiera bianca. Le aziende che nell’ultimo periodo hanno dovuto chiudere i battenti, fermare la produzione di determinati modello o cambiare le proprie strategie sono state purtroppo tantissime.
Una nuova notizia in tal senso che certamente non lascerà contenti gli appassionati è stata confermata.
Addio alle auto solari
Tanto più ambizioso è il progetto, tanto più difficile è portarlo a termine. Ne sanno qualcosa l’azienda tedesca Sono Group e quella olandese Lightyear, che hanno dovuto almeno per il momento accantonare il progetto di portare nel nostro continente le auto solari. I veicoli ad energia fotovoltaica non sembrano avere presa alle nostre latitudini.
Entrambe avevano nei piani la realizzazione di innovativi veicoli, ma si sono dovuti scontrare con le difficoltà di costi troppo elevati da poter sostenere. L’azienda olandese ha dovuto mettere fine alla produzione della Lightyear 2, auto alimentata sia da batteria che da un sistema di pannelli solari. Il costo di 40.000 euro è risultato eccessivo per l’azienda. Non sono bastati i 21.000 pre ordini per mandare avanti il progetto.
Stesso destino per la Sion della Sono Motors. Nonostante i pannelli solari avessero dimostrato una buona resistenza al crash test, provando la sicurezza del mezzo, e fosse stata avviata una campagna di crowdfounding, non è stato possibile continuare il progetto, nonostante lo avessero sostenuto in 45.000 fra ordini e prenotazioni.
Entrambe le aziende hanno deciso di fermare la produzione e deciso di spostare la propria attività sulla fornitura di componenti fotovoltaiche ad altre case automobilistiche, Toyota su tutte. Il colosso giapponese appare intenzionato ad esplorare sempre di più il settore. La fine della produzione ha però rappresentato un duro colpo, con diverse persone che hanno visto da un giorno all’altro il proprio lavoro scomparire.