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Un modello che ha segnato profondamente il marchio spagnolo è indubbiamente la Ibiza: nata trent’anni fa, quest’utilitaria fu la prima vettura realizzata dopo l’era Fiat ed aveva l’importante compito di cambiare l’immagine del marchio. La prima generazione della piccola iberica era un’utilitaria economica e spartana ma nel corso degli anni si è evoluta fino ad assumere un carattere forte e grintoso.
La Ibiza prende il nome dall’Isola delle Baleari più conosciuta, ha visto la luce in un periodo non proprio roseo, è nata infatti nella prima parte degli anni Ottanta: la voglia di novità a seguito della dittatura del Generale Francisco Franco (deceduto nel 1975) ha portato il governo spagnolo ad interrompere il controllo di Fiat sulla Seat (Sociedad Española de Automóviles de Turismo).
Dopo 30 anni di collaborazione finisce quindi l’era Fiat e si apre un nuovo mondo: risale infatti al 30 settembre 1982 l’accordo con Volkswagen che consente alla Casa di Wolfsburg di assumere il peno controllo del Costruttore spagnolo e donare nuova vita al marchio.
I primi frutti del controllo tedesco furono la nascita della Ronda e della Fura, versioni iberiche della Fiat Ritmo seconda serie e della 127 terza serie. Per risollevare il Costruttore spagnolo era però necessario sfornare qualcosa di nuovo: dal pianale della Ronda e dalla matita di Giorgetto Giugiaro nacque la prima generazione della Ibiza. Sotto il cofano motori tutti nuovi: ecco che arrivano in Seat i System Porsche, motori resistenti e dalle buone prestazioni realizzati in collaborazione col marchio di Zuffenhausen.
Il debutto sul mercato
L’arrivo sul mercato risale al 1984, anno in cui la Fiat Uno (rivale tricolore della Seat Ibiza) conquista il premio di Auto dell’Anno. La vettura che segna la ripresa di Seat piace fin da subito per la carrozzeria le cui linee sono frutto del lavoro dell’Italdesign di Giugiaro. Grazie alla razionalizzazione degli interni ed agli ingombri maggiori alla media del segmento, la Seat Ibiza vantava una buona abitabilità. Metro alla mano era lunga 3 metri e 68 centimetri, larga 161 centimetri ed alta 141 centimetri.
Fin da subito disponibile nelle varianti 3 e 5 porte, la versione tre volumi arrivò nel 1985 con il nome di Malaga. Gli interni essenziali ricordavano per certi versi quelli della Golf II, commercializzata da appena un anno.
A listino erano disponibili due propulsori a benzina, un 1.2 da 63 cavalli ed un 1.5 da 86 cavalli.
Ampliamento di gamma
In poco tempo la gamma di Seat Ibiza si amplia facendo spazio a nuovi motori che la rendevano ancor più competitiva. Primo tra tutti l’economo 1.7 diesel da 55 cavalli del 1986 al quale si affianca un benzina anch’esso dai consumi ridotti, il 903 centimetri cubici da 33 cavalli. Un tocco di grinta arriva con la versione sportiva SXi, spinta dal 1.5 a iniezione da 101 cavalli di potenza che consente di superare i 180 chilometri orari. Esteticamente la si poteva riconoscere facilmente grazie alla linea rossa che avvolgeva la carrozzeria e per i cerchi in lega dal disegno specifico. Di serie anche la chiusura centralizzata.
Nel 1990 il restyling che va a portare modifiche leggere all’estetica per non intaccare la linea che era così tanto piaciuta. Troviamo un nuovo disegno dei gruppi ottici e degli scudi paraurti. Piccoli ritocchi anche all’abitacolo. Modifiche anche al listino motorizzazioni che vede l’arrivo del 1.2 a iniezione da 71 cavalli di potenza, dotato di marmitta catalitica. L’anno dopo debutta la Sport Line spinta da un 1.7 da 98 cavalli.
La Mk2
La prima serie esce di produzione nel 1993 dopo quasi 1.3 milioni di unità vendute, la maggior parte proprio nel mercato spagnolo. Viene subito rimpiazzata dalla seconda generazione, anch’essa nata dalla matita di Giugiaro che stavolta ha optato per linee meno spigolose e più fluide: la tre porte era più sportiva mentre la cinque porte più elegante. La base telaistica è della Volkswagen Polo, è stata prodotta anche nelle varianti station wagon e tre volumi con il nome di Cordoba. Aumentano le dimensioni toccando i 3 metri e 81 centimetri di lunghezza e 164 centimetri di larghezza: lo spazio interno è ora una via di mezzo tra le segmento B e le segmento C. Sensibile l’aumento di qualità che si nota soprattutto nell’abitatolo, ora realizzato con materiali migliori e assemblati in modo più curato. Il listino motorizzazioni è composto da cinque unità a benzina con cilindrata tra 1 e 2 litri e potenze da 45 a 116 cavalli. Un solo diesel, il 1.9 da 64 cavalli.
La nascita della Cupra
Passati tre anni dal debutto arriva il primo restyling che modifica i paraurti ammorbendone le forme e porta nuovi fanali posteriori. Ritocchi più sostanziali alla meccanica che vede l’arrivo di nuovi propulsori. Si parte con il benzina da 1.0 litri e 50 cavalli di potenza ed il 1.4 da 101 cavalli. Sul versante a gasolio troviamo il 1.9 SDI da 68 cavalli e TDI da 90 cavalli. Quest’ultimo nella variante iniettore-pompa svilupperà 110 cavalli di potenza.
Con il facelift arriva la Cupra, la prima versione cattiva della Ibiza. L’acronimo sta per Cup Racing e sotto il cofano trova posto un 2.0 litri 16 valvole da 150 cavalli che consente di raggiungere i 216 chilometri orari.
Nel restyling del 1999 la Cupra riceve il 1.8 20 valvole da 156 cavalli che tocca i 218 all’ora. Ma è del 1997 la versione più cattiva, la Cupra Sport F2 da 270 cavalli che nella categoria 2 litri del Rally porta a casa ben tre titoli mondiali.
Grazie ai ritocchi del facelift del 1999 il frontale riceve delle modifiche che lo rendono in linea con il family feeling di Seat. La carrozzeria inoltre diventa più sportiva e personale mentre gli interni ricevono modifiche alle finiture e guadagnano una dotazione più completa. La seconda generazione della Seat Leon ha venduto più di 1.5 milioni di esemplari.
Terza serie: arrivano le FR e le Ecomotive
All’edizione 2001 del MotorShow di Bologna viene presentata la terza serie della Ibiza, anch’essa nata da una matita italiana ma questa volta impugnata dalla mano di un Walter de’ Silva al suo esordio nel Centro Stile Volkswagen Group (del quale anni dopo diventerà capo) dopo l’esperienza in Alfa Romeo.
La nuova generazione dell’utilitaria iberica ha un frontale più aggressivo ed una forma a cuneo che piace fin da subito e colpisce il pubblico più giovane. Aumentano ancora gli ingombri che ora toccano i 4 metri, per la precisione la lunghezza arriva a 395 centimetri. Tutto a vantaggio dell’abitacolo che diventa ancor più accogliente e spazioso. Disponibile nelle varianti a tre e cinque porte, la Ibiza Mk3 è realizzata con materiali di qualità ancor più elevata.
Il listino motorizzazioni vede tre motori a benzina, un 3 cilindri da 1.2 litri e 64 cavalli di potenza ed un 1.4 litri disponibile da 75 e 100 cavalli. A gasolio troviamo il 1.9 TDI da 100 e 130 cavalli, quest’ultimo abbinato al cambio manuale a sei marce.
Nel 2003 arriva la nuova Cupra R spinta dal 1.8 turbo da 180 cavalli capace di un’accelerazione da 0 a 100 in 7.3 secondi ed una velocità massima di 229 chilometri orari. In alternativa al benzina, la Cupra R era disponibile anche con un 1.9 TDI da 160 cavalli che accelerava da 0 a 100 in 7.6 secondi e raggiungeva la velocità massima di 220 chilometri all’ora.
Il restyling arriva nel 2006 e porta ulteriori grinta alla carrozzeria con griglia a nido d’ape e terminale di scarico a vista. Debutta la FR (acronimo di Formula Racing) spinta dal 1.8 turbo da 150 cavalli oppure dal 1.9 TDI da 130 cavalli. L’anno dopo è il momento della risparmiosa Ecomotive che grazie al 1.4 TDI percorre ben 26.2 chilometri con un litro ed emette solamente 99 grammi di CO2 al chilometro.
Nel 2008 la quarta serie
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Il 2008 fa il suo debutto sul mercato la Seat Ibiza quarta serie e con essa arriva un ulteriore salto di qualità. Il design stavolta è belga, la mano è di Luc Donckerwolke ed è la stessa dalla che ha creato le forme della Lamborghini Gallardo e della Murcielago. Grazie alle linee nette e spigolose il design è ancor più sportivo soprattutto nella variante a tre porte SC (Sport Coupé). La cinque porte supera di 5 centimetri la soglia dei 4 metri. Torna a listino la variante station wagon, ora denominata ST (Sport Tourer).
Molte le novità dal punto di vista della meccanica. Innanzitutto si segnala l’arrivo dei motori a benzina TFSI e del cambio automatico doppia frizione a sette rapporti DSG.
Nel 2009 arrivano alcune versioni speciali tra le quali spicca la Bocanegra che si distingue per la parte centrale del paraurti anteriore verniciata in nero lucido. Sotto il cofano il 1.4 TSI da 180 cavalli di potenza sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico.
Il restyling arriva nel 2012 e porta con sé la nuova Ecomotive, ora spinta dal 1.2 TDI che fa segnare un record nell’abbattimento delle emissioni: solo 89 i grammi di CO2 al chilometro.