Pazzesca la confessione attorno al mito di Michael Schumacher, con il caso che ha lasciato tutti senza parole.
Uno dei più grandi fenomeni nella storia dell’automobilismo su pista è stato senza ombra di dubbio Michael Schumacher, con il Kaiser che si è messo in luce con ben sette titoli Mondiali e una serie di gare leggendarie. Ciò che lo ha reso ancora più amato dagli italiani è il fatto di aver riportato la Ferrari alla vittoria del titolo piloti dopo ben 21 anni di assenza, dando poi vita a cinque titoli consecutivi.
Un primato straordinario che per ora nessuno è riuscito a scalfire, perché anche Lewis Hamilton, che lo ha agganciato a quota sette, si è fermato a quattro trionfi consecutivi. Il suo amore per la Ferrari è stato un qualcosa di straordinario e anche i tifosi lo hanno molto amato, andando oltre al fatto di non aver mai imparato perfettamente l’italiano.
In pista sapeva sicuramente come farsi amare, ma non erano di certo rare le situazioni nelle quali sapeva farsi rispettare. Il caso di Spa nel 1998 con David Coulthard, con l’inglese che gli tagliò la strada nella pista bagnata per favorire il compagno Hakkinen, portò a una quasi rissa nel paddock e ora sorgono ulteriori novità.
Spa era sempre stata una delle gare preferite dal Kaiser, ma purtroppo quella del 1998 andò nel peggiore dei modi non solo per la lite con Coulthard, ma anche per una diatriba con Eddie Jordan. La tappa belga fu l’unica nella quale la scuderia riuscì a ottenere una doppietta, con Damon Hill che chiuse davanti al compagno di squadra che era proprio Ralf Schumacher.
Il giovane tedesco era comunque contento del podio, ma non lo era il fratello Michael, forse ancora scaldato dal caso Coulthard, tanto che nei box attaccò furiosamente Jordan. L’accusa era di non aver dato la possibilità ai due piloti di poter duellare in pista, con l’ordine che era quello di mantenere invariate le posizioni, in favore di Hill.
“È vero che Michael andò in modo furente contro Eddie Jordan e a quel punto era chiaro che non avrei più guidato con quella scuderia. Era una scelta antisportiva, ma la capivo visto che così facendo avremmo evitato degli incidenti”. Ralf Schumacher dunque “perdona” e comprende la scelta di Eddie Jordan, avendo anche avuto in seguito altre occasioni per vincere, ma Michael non ci stava e quello è stato proprio il suo giorno no.