Brutto guaio per un noto costruttore, che ha dovuto richiamare oltre 70.000 auto ibride per via di un serio problema. I dettagli.
Facciamo i conti ormai quotidianamente con le campagne di richiamo, indette dai vari costruttivi a seguito di indagini e reclami svolti da enti governativi e clienti, che portano a galla guasti tecnici e problemi congeniti delle vetture interessate. Oggi vi parleremo di un maxi richiamo che ha colpito decine di migliaia di auto ibride, evidenziando quelle che sono tutte le fragilità dei modelli di ultimissima generazione, che continuano a finire sotto accusa per la loro scarsa affidabilità.

Secondo quanto riportato dal sito web “Quattroruote.it“, la Volvo ha dovuto richiamare la bellezza di 73.000 auto ibride, di cui 8.000 solamente in Svezia, la patria del brand che dal 2010 è di proprietà del colosso cinese Geely, che ha guidato il suo rilancio sul mercato. Nello specifico, le vetture finite sotto accusa sono tutte Plug-In Hybrid, vale a dire le ibride ricaricabili, la cui batteria può essere ricaricata tramite una presa di corrente esterna, come avviene per le elettriche al 100%, ma sono dotate anche di un motore termico che svolge la maggior parte dei compiti.
Auto ibride, scatta il richiamo per la Volvo
Come anticipato, è la Volvo ad aver dovuto procedere al maxi richiamo delle sue auto ibride, e l’invito fatto dall’azienda ai proprietari è quello di non ricaricare la parte elettrica della propria vettura, per evitare il rischio di un cortocircuito. In buona sostanza, queste vetture Plug-In Hybrid sono a rischio incendio a causa di una fuga termica, ed i proprietari dovranno utilizzarle solamente tramite il motore termico, perdendo tutti i vantaggi della tecnologia che avevano deciso di acquistare. Il richiamo è stato avviato dopo un’indagine partita da una segnalazione di instabilità termica delle batterie, fatta da un proprietario qualche tempo fa.

Ma quali sono i modelli colpiti? Sono la Volvo S90, la V90, la S60, la V60, la XC60 e la XC90, tutti assemblati tra il 2020 ed il 2022. Le auto ibride che accusano tali problemi sono stati tutti prodotti in Svezia, in quel di Torslanda, vicino Gotebord, ma la batteria è prodotta dalla LG. In base alle analisi svolte, la Volvo avrebbe individuato un difetto produttivo negli accumulatori, in grado di portare al cortocircuito e, nel peggiore dei casi, all’incendio. Gli interventi di riparazione, ovviamente, saranno gratuiti per tutti i proprietari coinvolti nel richiamo.