A nemmeno una settimana di distanza da quello che sembrava un via libera ufficiale è arrivata la notizia più inattesa. O Meglio. Forse attesa dagli “addetti ai lavori” e non dagli appassionati automotive. L’edizione 2022 del Salone di Ginevra non si farà.
Carenza di semiconduttori, questioni legate alla pandemia del Covid-19. Si stanno palesando le scuse davvero più imbarazzanti.
Il presidente del Comité du Salon International de l’automobile Maurice Turrettini spiega che “malgrado tutti gli sforzi, bisogna arrendersi alla realtà“, ma “vogliamo considerarlo un rinvio e non una cancellazione“.
Ma qual è questa realtà? Le restrizioni di viaggio che impediscono liberi spostamenti a espositori, visitatori e giornalisti? Gli effetti economici sulle forniture di semiconduttori? Non scherziamo.
Siamo reduci dall’evidente flop dell’ex Salone di Francoforte diventato Salone della mobilità di Monaco mescolando auto, monopattini e biciclette, tenuto all’aperto nelle vie della città ma con biglietto da pagare all’ingresso.
La realtà è che le case automobilistiche non possono più reggere costi di milioni di euro per partecipare ad un’esposizione che non funziona più. Oltretutto le stesse Case costrette a prenotazioni in strutture alberghiere costosissime e che impongono prenotazioni con anni di anticipo.
La kermesse che si sarebbe dovuta svolgere dal 19 al 27 febbraio è stata annullata per evidente mancanza di partecipazioni e vendita di spazi.
Turrettini si dice fiducioso che il Salone di Ginevra tornerà più forte che mai nel 2023. La sensazione è invece di un’ennesima debacle indotta da un mondo in evoluzione verso altre tipologie di eventi che possono funzionare meglio e con costi ridotti.
La crisi dei chip potrebbe essere stata una spada di Damocle questo è fuori discussione. Ma già da anni numerose Case automobilistiche arricciavano il naso e “bigiavano” importanti kermesse storiche come il Salone di Parigi o Francoforte.
Se Ferrari e Stellantis (nove marchi in totale con Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS, Jeep, Lancia, Maserati, Opel e Peugeot) si erano già esclusi dal Salone di Ginevra era evidente il triste epilogo. Il Salone di Ginevra sta affondando e probabilmente non vedremo nemmeno l’edizione 2023.
Si evince “Negli ultimi mesi, è andato crescendo l’interesse per la nuova piattaforma GIMS che prometteva di coinvolgere più persone in tutto il mondo con un ecosistema digitale e un’esperienza complessiva migliorata. Gli OEM, i giornalisti e il pubblico sono stati informati che i passi già avviati per questa piattaforma stanno continuando per portarla al suo pieno potenziale nel 2023“. Appuntamento al 2024? Noi teniamoci stretto il Milano-Monza Motor Show.