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Non è la prima volta che Infiniti propone una stradale ispirata alla Formula 1. Infiniti Q60 Project Black S è l’inedito modello per suggellare la partnership con il team Renault. In passato era toccato alla Q50 Eau Rouge seguire la strada dell’ibrido prestazionale, allora Infiniti era sul cofano delle Red Bull dominatrici del mondiale. Da una berlina alla sua declinazione coupé, sviluppata all’interno della collaborazione tra l’Alleanza Nissan-Renault, galassia della quale fa parte il marchio di lusso Infiniti, e Daimler.
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I dettagli tecnici sono al momento scarsi. E’ un progetto la cui introduzione sul mercato non è scontata, potrebbe restare un esercizio tecnologico. In cosa si concretizza? L’idea è di replicare quanto più possibile il funzionamento di una power unit di Formula 1 su un modello di serie. Non un semplice ibrido, viste le diverse sorgenti di recupero d’energia adottate sulle monoposto da gran premio, che oltre a recuperare energia dalle fasi di decelerazione, quello che sarebbe il noto KERS, ricorrono ai gas di scarico che attivano la turbina per estrarre energia e stoccarla nelle batterie, l’Energy Recovery System.
Compattare tutte queste soluzioni nel vano motore di una coupé stradale è tutt’altro che semplice. Si parte dall’architettura del top di gamma, Infiniti Q60 con motore V6 3 litri biturbo da 405 cavalli e 475 Nm, collegato alla trazione quattro ruote motrici. L’adeguamento rende necessario adottare un pacco batterie, un motore elettrico posto sul cambio o tra cambio e motore, con l’incognita se recuperare o meno energia anche dai gas di scarico e dal movimento della turbina, operazione molto complessa. La potenza è di 500 cavalli e, ovviamente, migliorano le prestazioni in modo netto. Dai 5″ in accelerazione si abbassa di molto il tempo, così come il ritardo di risposta del turbo verrà azzerato e la spinta elettrica del Kers provvede ad innalzare le prestazioni in qualsiasi frangente.
Oltre alla tecnica c’è una rivisitazione dello stile, curata dal centro di design Infiniti di Paddington.Cerchi da 21 pollici, aerodinamica totalmente rivista, dal paraurti anteriore al cofano motore, proseguendo con minigonne, ala biplano a cucchiaio e diffusore, con doppio terminale di scarico accentrato. Un’opera che sembrerebbe frutto di un tuning estremo, funzionale invece all’effettivo miglioramento della performance. Non resta che attendere le evoluzioni che arriveranno da Infiniti e dalla collaborazione con il reparto Renault Sport di Viry Chatillon.