Cosa aspettarsi dal salone di Francoforte 2017? Se parliamo di veicoli concreti, la cui produzione è stata effettivamente avviata o comincerà fra poco, un’ondata di SUV ancora più imponente del solito, grossi e piccoli, massicci e compatti, sempre rigorosamente funzionanti a benzina o gasolio. Se invece parliamo di grancassa mediatica e/o propagandistica, una idilliaca messe di auto elettriche che ripuliranno l’aria del pianeta e molte coscienze, tutte autonome, automatiche e connesse, così che l’unica cosa che ci resterà da fare sarà pagarle. Peccato che continui a trattarsi solo di una valanga di prototipi, cioè concept, soprattutto (ma non solo) tedeschi, i quali paiono subire oltre il consentito l’effetto pervasivo delle elezioni politiche teutoniche in programma il 24 settembre, proprio nel giorno di chiusura del salone.
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Intanto una delle rare auto elettriche veramente funzionanti, realmente utilizzabili in modo pratico e accessibile a persone che vivono di uno stipendio normale è ancora la Nissan Leaf, casualmente la vettura a pile più venduta del mondo. Ma la Nissan non partecipa al salone di Francoforte 2017. Situazione che lascia perplessi, o ennesima prova del fatto che i saloni dell’auto hanno fatto il loro tempo.
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I MODELLI PIU’ ATTESI DEL SALONE DI FRANCOFORTE 2017: SUV SU TUTTI
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Qua e là il salone di Francoforte 2017 ci fa ancora respirare aria di vere automobili dotate di anima con le supercar dei soliti noti: Ferrari Portofino, Lamborghini Aventador S Roadster, Maserati Ghibli, GranCoupé e GranTurismo e poche altre. Per inciso, abbiamo citato casualmente solo marche italiane, altra coincidenza sospetta; ah già, dimenticavamo la BMW M5, berlina ma non meno supercar delle altre. Ma la parte del leone spetta ai SUV. Tanto a parole sono tutti ambientalisti quanto nei fatti scelgono proprio la carrozzeria meno amichevole per l’ambiente. Allora giù i grossi calibri (c’è anche qualche crossover, perché nella testa delle persone sono comunque tutti SUV e non hanno tutti i torti): largo alla Porsche Cayenne e alla BMW X3, passando per la Jaguar E-Pace e la Toyota Land Cruiser; poi l’invasione dei modelli compatti, Citroën C3 Aircross, Volkswagen T-Roc, Skoda Karoq, Seat Arona, Hyundai Kona, Kia Stonic; poi Opel Grandland X, la nuova Dacia Duster, Toyota C-HR.
L’ambito delle berline riserva ancora qualche segno di vitalità, non a caso poiché si tratta della metà del mercato mondiale. Allora spazio alle nuove Volkswagen Polo e Subaru Impreza, tanto per fare due esempi; aggiungiamo anche le cattivissime Renault Mégane RS, Opel Insignia GSi e, perché no?, anche la Toyota Yaris GRMN, hot hatch di segmento B che lancia la sfida a Clio RS, Fiesta ST, Peugeot 208 e compagnia. Qualcosa d’interessante da vedere c’è ancora, in attesa di venire tutti elettrizzati.