[galleria id=”13853″]
Dire che la storia della Saab è travagliata è dir poco. Sicuramente tutti saranno più o meno a conoscenza delle vicende che si sono susseguite in questi anni, ma se avevamo da poco appreso una buona notizia per gli svedesi e per gli appassionati del costruttore ecco invece ora l’ennesima batosta. In un primo momento avevamo visto che l’impianto di Trollhättan aveva riaperto le porte con la produzione della nuova generazione della 9-3, anche station wagon e cabrio. Tutto questo era stato possibile grazie ai nuovi proprietari, ovvero la National Electric Vehicle Swedenor (NEVS) che non ha però ottenuto i diritti per il marchio Saab.
Certo, la National Electric Vehicle Swedenor ha anche dichiarato che un modello elettrico era attualmente in fase di sviluppo, durante la prima presentazione ufficiale avvenuta a Trollhattan della nuova 9-3 ma ora c’è una novità poco gradevole che riguarda questo colosso. La NEVS infatti è stata citata in giudizio dal fornitore della Labo Test per un debito che ammonta a 16.100 Euro che avrebbe dovuto corrisponderle da febbraio ad oggi.
Tuttavia la notizia della nuova ripartenza della produzione è stata sicuramente positiva considerando che tutto questo ha permesso di dare impiego a 180 lavoratori che erano stati assunti per riportare alla vita la fabbrica di Trollhättan. Il primo modello ad uscire dall’impianto di assemblaggio è stata la 9-3 che avete modo di vedere nelle foto e nel video qui sotto, quella berlina tre volumi che Saab produceva prima di chiudere i battenti, oltre poi alla sua variante sporthatch e cabrio.
[videoplatform code=”1386080813368529dea2d59e2a” type=”light”]
Chi conosce bene questa vettura avrà notato, una volta vista l’immagine del frontale, che alcuni dettagli sono cambiati come ad esempio il diesgno del paraurti anteriore, i nuovi alloggiamenti dei fari fendinebbia e ad aggiornarsi è stato pure il logo, più elegante ora dato lo sfondo nero e la dicitura “SAAB” in tinta argento oltre poi anche ad altri piccoli dettagli che però ne fanno la differenza. Questa rivisitazione è stata necessaria e doverosa proprio perché non aveva senso lanciare un modello identico a quello precedente; non che questo aggiornamento porti alla ribalta la 9-3 di per sé ma sicuramente sarà un punto d’inizio per continuare a scrivere la storia del brand svedese.
[secgalleria id=”11385″]
Le vendite in Svezia sono partite dal 10 di dicembre 2013 ed era disponibile con un’unità turbo 2 litri con potenza massima di 220 cavalli disponibile sia con cambio manuale che automatico. Il prezzo di lancio, in terra madre, era di 31.458 Euro.
Mattias Bergman, presidente della NEVS, ha dicharato in una nota: “E’ veramente una missione complessa quella di avviare un processo di produzione rimasto fermo per due anni e mezzo. E’ appagante aver ripreso un viaggio dove vogliamo fare e faremo la differenza con i nostri partner e clienti. La variante elettrica sarà lanciata il prossimo anno e già oggi siamo in grado di offrire automobili Saab con le stesse prestazioni e qualità di prima”.
Addio Saab
Proprio ora che la produzione del nuovo modello era ripartita e proprio ora che le sorti della Casa svedese sembravano volgere per il meglio ecco un’altra batosta, la holding cinese non ha ottenuto i diritti per il marchio.
Una buona notizia arriva dal fatto che non verrà abbandonato il progetto, che infatti continuerà sotto il logo NEVS (l’acquirente del Costruttore svedese).
Le nuove vetture continueranno a basarsi quindo sul progetto della Saab 9-3 attorno al quale i tecnici hanno progettato una nuova unità elettrica. Inizialmente il mercato di lancio sarà quello cinese, per poi espandersi anche agli altri Paesi (inclusi alcuni del Vecchio Continente, tra cui potrebbe esserci pure l’Italia).
Erano stati realizzati alcuni modelli di Saab 9-3 a batteria nel 2014, ma la successiva bancarotta che ha colpito il marchio ha costretto all’abbandono del marchio del Grifone.
Le buone premesse e l’ottimismo non manca però, dato che NEVS ha stipulato una partnership con alcune aziende asiatiche (tra queste la Panda New Energy) che le hanno consentito di portare a casa oltre 250 mila ordini. Le prime dovrebbero essere realizzate entro il 2017 nello stabilimento cinese di Tianjin, quello dove inizialmente la holding cinese intendeva far rinascere il brand Saab.