Il Governo italiano ha stanziato dei fondi per la rottamazione auto, di modo tale da invogliare a disfarsi delle vecchie vetture e aiutare al mercato tecnologicamente più avanzato.
Al fine di favorire la transizione green per coloro che possiedono una vettura, lo Stato italiano ha messo a disposizione degli incentivi economici per la rottamazione disponibili per chi intende acquistare un’auto con motore termico e ibrida con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi per km. Le proposte sono valide per contratti d’acquisto che saranno firmati a partire da gennaio 2024 e quindi diverranno effettivi dal giorno dopo, quello fissato per la riapertura delle concessionarie.
La vettura che sarà sottoposta a demolizione dovrà risultare registrata a nome dell’acquirente del nuovo veicolo o di un suo familiare/convivente da almeno 12 mesi. Inoltre, l’auto deve appartenere a una classe inferiore a Euro 5, quindi Euro 0, 1, 2, 3 o 4.
La quattro ruote nuova dovrà invece essere immatricolata entro 180 giorni dalla richiesta del bonus. Lo stesso sarà emesso dalla concessionaria, alla quale quindi in realtà spetterà l’onore del limite di giorni da rispettare per l’inserimento della nuova targa. Se non sarà rispettato il vincolo temporale, il bonus andrà perso.
Inoltre, secondo la normativa, il veicolo acquistato con l’incentivo non potrà essere trasferito per un certo periodo di tempo. Per l’acquisto e per il noleggio a lungo termine si tratta di 12 mesi, per car sharing pubblico il periodo è di 24 mesi.
Rottamazione auto, come ottenere gli incentivi predisposti dal Governo
Il totale economico stanziato è pari a 570 milioni di euro, ovvero 5 milioni di euro in meno rispetto al 2023. Tuttavia, per le prime due fasce ci saranno più 15 milioni di euro e più 10 milioni di euro. Di riflesso è prevista una diminuzione di circa 30 milioni di euro per la terza fascia, nonostante sia la più attesa. Il valore del singolo contributo va da 2.000 euro a 5.000 euro e la ripartizione dipenderà da uno schermo basato sulle varie fasce di emissione. Della prima fascia fanno parte le auto completamente elettriche, seguendo la tabella del 2023.
Nella seconda fascia invece sono inserite le vetture plug-in e nella terza i veicoli che posseggono il motore ibrido e termico, prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte). Ad ogni modo, non tutte le vetture rientrano nelle fasce di emissioni che possono poi far accedere al contributo. Il Governo, infatti, ha introdotto un limite massimo di prezzo di listino Iva esclusa per ognuna delle fasce. Questo limite non include l’Imposta provinciale di trascrizione oppure il contributo Pneumatici fuori uso. Inoltre, se si considera che l’importo per la terza fascia – la più richiesta – è inferiore all’anno 2023, è probabile che potranno accedervi un massimo di 60.000 italiani, i primi a prenotarsi.