Incredibile affermazione su Michael Schumacher, con la bomba che giunge in modo del tutto inaspettato e inatteso.
Sono davvero pochissimi i piloti che hanno modo di poter essere anche solo avvicinati al mito e alla leggenda di Michael Schumacher, con il fenomeno tedesco che ha vinto sette titoli mondiali. In realtà il numero di trionfi iridati rende solo in parte la grandiosità di un pilota che ha saputo elevare come pochi altri il valore della monoposto.
Dopo tanti anni negativi, la Ferrari sapeva di avere bisogno non solo di uno dei più grandi piloti di sempre, ma anche di quello che poteva essere considerato come il miglior collaudatore di sempre, assieme a Niki Lauda. Con Schumacher è stato possibile assistere ad alcune delle più belle gare di sempre a Maranello, con il suo primo successo in Spagna nel 1996 che rimarrà sempre nella leggenda.
Schumacher è però un pilota che non ha mai voluto accanto una concorrenza ingombrante, con tutto il massimo rispetto per i vari Verstappen, Herbert, Irvine, Barrichello o Massa. Proprio Rubinho è stato forse il secondo per eccellenza di Michael, considerando come era in squadra proprio durante il quinquennio d’oro del Kaiser, ma il brasiliano ha qualche sassolino da togliersi.
Barrichello svuota il sacco:” Non poteva sfidare Schumacher”
Di recente Rubens Barrichello, che nel 2024 ha avuto modo di correre ancora nello Stock Car Series, competizione nella quale vi è anche il figlio Dudù, ha parlato di come siano stati i suoi sei anni in Ferrari. Grazie allo strapotere delle Rossa di Maranello, il sudamericano nel 2002 e nel 2004 ebbe modo di concludere anche come vicecampione del mondo, ma a Beyond the Grid ha fatto intendere come avrebbe voluto un altro trattamento.
“Penso che Schumacher fosse migliore di me, ma di quanto in percentuale? 51-49? 70-30? Non lo sapremo mai perché c’era qualcosa che non mi lasciava libero. Guardate per esempio il GP d’Australia del 2000, la mia prima gara in Ferrari. Ero in seconda posizione dietro a Michael e mi stavo avvicinando, ma in radio mi hanno detto di abbassare i giri”. Il ruolo del secondo pilota alle volte è molto duro, ma Barrichello lo sapeva già all’inizio della sua esperienza in rosso.
In F1 è vero che vince il Team, ma la classifica più importante alla fine dell’anno è quella legata ai piloti. Questo fa sì che non ci possano essere più campioni e si debba massimizzare il risultato. Schumacher era superiore di Barrichello e lo ha dimostrato ampiamente, probabilmente anche più di 70-30.