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Consigli e Guide

Riserva benzina: quanta autonomia abbiamo prima di restare a piedi

Ogni volta che la spia della riserva si accende, sorge spontanea la domanda: quanti chilometri si possono ancora fare prima di restare a piedi?

Auto in riserva carburante (Allaguida.it)

Quando la spia di riserva del serbatoio si accende, ecco che sorge spontanea la domanda: quanti chilometri si possono fare ancora, prima di restare a piedi? In certi casi, si viene addirittura assaliti dal panico, specie quando ci si ritrova a percorrere strade isolate, dove non si vede neanche l’ombra di una stazione di servizio.

È importante prevenire tali situazioni, facendo rifornimento carburante prima di affrontare medi e lunghi viaggi, specie se si deve uscire da un contesto urbano, per inoltrarsi in aperta campagna o per percorrere strade extraurbane deserte. In tanti sottovalutano questa situazione, e spesso capita di ritrovarsi in una brutta situazione: serbatoio vuoto e auto ferma.

Quanti chilometri si possono fare dal momento in cui si accende la spia della riserva carburante

Spia della benzina accesa (Allaguida.it)

Ci sono automobilisti previdenti, che non fanno mai andare la propria vettura in riserva, e quando il carburante arriva all’ultima tacca fanno subito rifornimento, e poi ci sono gli automobilisti che viaggiano lo stesso, nonostante una riserva di giorni. La spia del carburante si accende quando il serbatoio è quasi vuoto, e comporta al suo interno pochissimo carburante.

Il galleggiante all’interno del serbatoio, superato un certo limite del livello di carburante, aziona l’accensione della spia sul cruscotto. Quando si entra in riserva, è importante riuscire a consumare meno carburante possibile. Come fare? Occorre procedere a un’andatura costante, senza fare brusche accelerazioni, ma anche senza fermarsi di continuo.

Le ripartenze fatte con la prima marcia, infatti, fanno consumare maggiormente. Inoltre, a incidere sui consumi ci sono altri elementi, come l’aria condizionata, lo stereo acceso, i dispositivi elettronici messi in carica. I finestrini meglio tenerli chiusi, per diminuire al minimo gli attriti, migliorando l’aerodinamica, e inoltre è bene evitare di accelerare ripetutamente.

Quanti km percorrere con la spia del carburante accesa e come ridurre i consumi in casi estremi

Brusche accelerazioni e continue frenate fanno consumare più carburante. Anche la giusta pressione degli pneumatici influisce sui consumi, perciò è buona abitudine gonfiare le gomme periodicamente, senza guidare con gli pneumatici sgonfi. Tra l’altro, se si resta a piedi, non solo è una seccatura per l’automobilista, ma comporta diversi rischi anche per il motore dell’automobile.

Se l’auto è a benzina, il motore aspira aria, insieme ai residui di carburante, e accumula detriti e particelle sul fondo del serbatoio. L’aria che entra impedisce al motore di riavviarsi, una volta riempito con il carburante, proprio perché trattiene l’aria al suo interno.

I rischi che si corrono quando il serbatoio dell’auto è vuoto

In tal caso è necessario lo spurgo per eliminare l’aria accumulata. A volte ce la caviamo dando gas un po’ di volte. Se con l’auto a benzina il rischio di avere problemi, salvo l’accumulo di aria, è minimo, con il motore diesel, invece, i rischi sono decisamente maggiori. Se gli iniettori del diesel iniziano ad aspirare molta aria, vengono danneggiati, insieme ai filtri, e ciò comporta dei danni alla vettura.

In tal caso, è richiesto l’intervento di un meccanico. Ma torniamo alla domanda iniziale: quanti chilometri si possono percorrere con la spia del carburante accesa? In media, un’automobile alimentata a benzina o a gasolio, percorre circa 50 km con la spia della riserva accesa. La distanza, come accennato, può variare in base al tipo di guida che si adotta, alla velocità, al traffico.

Alcune case automobilistiche garantiscono un’autonomia maggiore, anche di 120 km, ma è meglio considerare i 50 km di media, per stare sicuri. A proposito di carburante e del prezzo nelle stazioni di servizio: accise benzina e diesel, è arrivata la decisione del Governo.

Andrea Cerasi

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Andrea Cerasi