Tra gli interrogativi più comuni che dilagano tra gli appassionati di auto c’è la reale o meno utilità di riscaldare il motore prima di partire. In molti pensano possa essere utile restare per un lungo periodo fermi prima di partire, ma non è così. Sali in auto, giri la chiave, aspetto il check della centralina, metti in moto e…aspetti 10 minuti fermo. Questa è più o meno la prassi di automobilisti che pensano sia salutare restare molti minuti fermi per permettere all’auto di riscaldarsi, soprattutto nella stagione più fredda, ma il risultato di questa azione potrebbe essere addirittura controproducente.
Una volta messa in moto l’auto, al più, è necessario aspettare fino a quando il minimo non si sia stabilizzato: 30 secondi durante i quali l’elettronica fa quello che veniva fatto tempo addietro con l’operazione di “aprire l’aria”. Dopo questo lasso di tempo è consigliabile non continuare a stare fermi ma avviare la marcia. Solo camminando l’olio può raggiungere la temperatura ideale e si mettono in moto tutte le componenti del motore e della trasmissione, che quindi possono godere di un riscaldamento uniforme che non crei tensioni (ingegneristicamente parlando) all’interno dei metalli. La testata, ad esempio, impiegherà necessariamente un tempo superiore per riscaldarsi.
L’unica accortenza da adottare, per fare in modo che il motore risulti più fluido nel funzionamento, è quello di non “tirare” subito ogni marcia, aspettando almeno che l’olio arrivi in temperatura: questo perchè una densità troppo alta comprometterebbe il passaggio nella pompa olio, inoltre le componenti fredde non hanno subito ancora la dilatazione termica e quindi potrebbero creare danni anche invisibili.