Come fare ricorso e contestare una multa: ecco i consigli da seguire che cambieranno la vostra percezione in caso di problemi con il codice della strada
È una delle sensazioni più sgradite, soprattutto quando piove dal nulla. Ricevere una multa non è mai piacevole e non lo si fa mai sorridendo al postino. Anche perché la nostra mente prova immediatamente a riavvolgere il nastro e a ripercorrere le strade degli ultimi giorni o degli ultimi mesi. E a provare poi a risalire a quella o a quell’altra dinamica che ha prodotto la così tanto indesiderata infrazione del codice della strada.
Tuttavia, guai a darsi per vinti. Un modo per contestare e rifarsi di eventuali torti c’è e non è impossibile da seguire. Appunto, dei torti e di multe ingiustamente ricapitate: questa è la premessa fondamentale da tenere bene in mente. Se avete commesso un’infrazione tanto lampante da avere avuto sin da subito il presentimento di una ricevere multa, è meglio desistere in eventuali ricorsi.
Per fare un esempio pratico. Se avete superato il limite di velocità consentito in una determinata strada, ma la vostra fretta era comprovata da una causa di forza maggiore (un’emergenza di salute, per dirne una), allora c’è più di qualche speranza nel presentare un ricorso e poi vincerlo. Discorso diverso, invece, se avete parcheggiato dinanzi ad un passo carrabile ben visibile, magari con tanto di foto segnaletica delle forze dell’ordine. In quel caso, meglio evitare brutte figure ed uno spreco inutile di soldi e di tempo per le azioni legali.
Entro quando contestare una multa? Come fare? E quanto costa? Ecco un paio di cose da tenere a mente
Diversi fattori possono recitare un ruolo fondamentale quando si va a contestare una multa. In primis è fondamentale il fattore tempo. Una delle domande più chieste è: entro quanto bisogna presentare il ricorso per una multa? La risposta è semplice: dipende dalla sanzione che vi è stata recapitata. E soprattutto, dipende dinanzi a chi la andrete a contestare. Se dinanzi al Giudice di Pace, occorre presentare il ricorso entro 30 giorni dalla notifica della multa. Se dinanzi al Prefetto, occorre presentare il ricorso entro 60 giorni dalla notifica della multa.
Detto questo, come presentare il ricorso all’uno o all’altro organo competente? Nel caso di ricorso al Prefetto, bisognerà inviare tutta la documentazione allegata alla multa via PEC o via raccomandata A/R. Entro 210 giorni dalla spedizione del materiale, il Prefetto procederà a fornire la risposta. Oltre questo lasso di tempo, la non-risposta potrebbe considerarsi come silenzio assenso e dunque come ricorso accolto.
Nel caso di contestazione presso il Giudice di Pace, invece, l’iter si prospetta più complesso. Dovrete presentare il tutto fisicamente presso la cancelleria predisposta e avvalervi dell’assistenza di un avvocato. In più dovrete fare molta attenzione alla documentazione da allegare, con requisiti da poter consultare e soddisfare attraverso l’apposito sportello informativo, disponibile anche online.
E quanto costa contestare una multa? I costi dipendono se deciderete o meno di farvi affiancare da un’assistenza legale. Di base, il ricorso di una multa presso il Prefetto è gratuito, con i soli costi della raccomandata da tenere in conto. Mentre il ricorso presso il Giudice di Pace costa almeno una quarantina di euro di bolli, più i costi per l’avvocato.
Contestare una multa, ecco i consigli da seguire per scovare eventuali errori o torti
Una volta ricevuto il verbale, procedete ad un’attenta lettura. Se notate eventuali storture o di vizi di forma, potete procedere alla richiesta di annullamento in autotutela dell’Ente che vi ha sanzionato. Cosa notare? Errori nell’indicazione del veicolo, della targa o magari se siete dinanzi ad un verbale incompleto, scritto male o addirittura illeggibile. Potrete appellarvi persino se l’agente che ha emesso alla multa, si trovava al di fuori del rispettivo territorio di competenza.
Attenzione anche ad eventuali multe per eccesso di velocità. Ricordate sempre che gli autovelox fissi possono essere posizionati solo in determinate tipologie di strade e che devono essere segnalati in via preventiva. Pertanto accertatevi con la vostra assistenza legale che il dispositivo che vi ha segnalato rispettasse tutte le norme predisposte dalla legge. Discorso applicabile anche per gli autovelox di natura mobile, i quali devono essere notificati con la canonica segnaletica distante 80 metri su percorsi urbani e di 150 metri su percorsi extraurbani.
E se vi beccate una multa per una ZTL o un divieto di sosta? Sono tra le casistiche più comuni. In entrambi dovrete appellarvi all’uno o all’altro organo solo se sono stati commessi errori nella compilazione del verbale. O ancora, solo se la segnaletica predisposta per il varco della zona a traffico limitato o di un passo carrabile fosse registrata regolarmente al comune di appartenenza e/o oggettivamente visibile. In parole più semplici: un passo carrabile disegnato alla buona e meglio sulla saracinesca della vostra bottega di quartiere non basterà a farvi prendere una multa. C’è bisogno dell’apposita segnaletica, con numero di protocollo ben visibile e riscontrabile. Infine, fate attenzione anche a data, ora e luogo ai quali il verbale fa riferimento.
Ricorso multa respinto, cosa succede e cosa fare?
Non tutte le ciambelle riescono col buco, pertanto non tutti i ricorsi finiscono con l’essere accolti. Cosa succede se viene respinto? In primis, tenete bene a mente quello che può succedere in caso di contestazione rimandata al mittente. Nel caso del Prefetto, quest’ultimo emetterà un’ordinanza-ingiunzione di pagamento che può raggiungere il doppio della multa contestata. E solo nel migliore dei casi finirete con il pagare la cifra predisposta originariamente. Uno scenario, invece, di base nel caso in cui sia il Giudice di Pace a respingere il vostro ricorso.
Cosa fare, invece, in caso di ricorso respinto? Non temete: se siete certi della vostra innocenza o di un errore palese nella redazione del verbale, potrete continuare ad appellarvi e a consultare il successivo grado di giustizia. Nel caso del Prefetto, potrete impugnare l’ordinanza-ingiunzione presso il Giudice di Pace. Nel caso del Giudice di Pace stesso, potrete impugnare la sentenza dinanzi al Tribunale ordinario.