Revisione auto scaduta: cosa fare per evitare la multa

In una vita costellata da scadenze quelle che riguardano l’auto possono passare in secondo piano: cosa fare per evitare sanzioni

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La revisione dell’auto va fatta ogni due anni (Instagram)

In una vita in cui tra lavoro e vita quotidiana siamo sommersi dalle scadenze è probabile che qualcuna possa essere dimenticata. Se quelle di alcuni abbonamenti vengono risolte con addebiti sulle carte, per altre invece c’è da segnare con attenzione la data sul calendario per evitare di dimenticarsele.

Alcune di queste riguardano ovviamente l‘auto. Come tutti ben sanno la revisione è obbligatoria e viene certificata con un tagliando apposito inserito sul libretto di circolazione dell’auto, che riporta non solo l’esito del controllo ma anche la data entro cui bisognerà provvedere alla nuova verifica da parte di un’officina autorizzata della Motorizzazione.

Revisione scaduta: quali multe si rischiano?

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Quali sanzioni si possono rischiare senza revisione? (Instagram)

Ma andiamo con ordine. La revisione, ad esclusione di un veicolo nuovo che ha una validità iniziale di quattro anni, deve essere fatta ogni due anni ed è gestita dal Dipartimento dei Trasporti Terrestri da un sistema di videosorveglianza che monitora le officine autorizzate alla revisione grazie a speciali telecamere che attestano che l’operazione sia stata svolta regolarmente. Se ci si accorge di circolare con la revisione scaduta, due sono i modi per rimediare: recarsi al Dipartimento per i Trasporti Terrestri dove, oltre a dover prenotare la revisione, occorre presentare domanda sul modulo TT2100, fornire la carta di circolazione originale e pagare un bollettino di circa 45 euro; oppure rivolgersi ad un’officina autorizzata con un costo della prestazione si attesta intorno agli ottanta euro.

Ma cosa si effettua con la revisione? Innanzitutto vengono svolti una serie di test per valutare lo stato del veicolo: l’efficienza dell’impianto frenante, la fluidità dello sterzo, gomme ed ammortizzatori, l’impianto elettrico, la funzionalità dell’impianto luci, lo stato del parabrezza e del lunotto posteriore, l’integrità del telaio e tutto ciò che può concernere la sicurezza. Qualora tutto andasse bene, verrebbe dato il tagliando da applicare sul libretto di circolazione.

E chi viene sorpreso con la revisione scaduta? Le multe variano in relazione alla diversità dei casi. Per i veicoli non sottoposti a revisione regolare si rischia una multa compresa tra 169 e 679 euro, con applicazione della dicitura “sospensione alla circolazione” sul libretto di circolazione, fino a quando non sarà effettuata la revisione; si pagano da 338 a 1.358 euro se il veicolo non è stato revisionato più di una volta; ancora, da 422 a 1.695 euro se il tagliando di revisione è fasullo, con contestuale ritiro della carta di circolazione; ancora, si rischia una sanzione da 1.957 a 7.829 euro se, in attesa dell’esito della revisione, si circola con il veicolo sospeso dalla circolazione. Ovviamente, in caso di incidente, le compagnie assicurative non coprono il danno nel caso in cui mancasse la revisione.

Esiste però un periodo di tolleranza per effettuare il procedimento: infatti le sanzioni non vengono comminate già dal giorno successivo alla scadenza riportata sul certificato scaduto ma c’è tempo entro la fine del mese nel quale è stata eseguita la revisione. Un buon modo per evitare di dimenticarsi il rinnovo è quello di registrarsi sul “Portale dell’Automobilista”, inserendo tutti i dati personali e del veicolo: nei giorni precedenti alla scadenza verrà inviata una mail come promemoria.

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