La gamma è stata stravolta e il nuovo modello divide. Ecco come Renault lancia la sfida a FIAT e Dacia.
Una cosa ormai è assodata, il settore dell’automotive si trova in un impasse come mai prima nella sua storia, le vendite sono in costante calo e l’appeal verso il nuovo genere di alimentazione, elettrico nella fattispecie, pare essere se non nullo o quasi, salvo che nelle brevi fasi in cui viene attivato il bonus statale. A fronte di dati tutt’altro che esaltanti, i costruttori non sanno cosa fare: meglio sposare il futuro e rischiare, oppure mantenersi aderenti alla tradizione? il dilemma scuote e vede molteplici risposte.
Alcune Case hanno preferito abbandonare il carburante per sposare le zero emissioni o l’ibrido, altre hanno semplicemente ampliato la propria offerta coniugando vecchio e nuovo. Chiaro è, che chi ha avuto il coraggio di azzardare maggiormente oggi sia molto chiacchierato e divida le opinioni, come è successo a Renault con la sua ultima creazione che sfida direttamente due big del buon rapporto qualità/prezzo come FIAT e Dacia.
Non è stata ancora rilasciata limitandosi a fare solo qualche apparizione di rodaggio in strada, eppure la Renault Clio di nuova generazione sta già facendo discutere e la ragione è da ritrovarsi in ciò che si trova sotto il suo cofano. Si tratta di una trasformazione sostanziale che prevede l’abbandono della benzina a favore dell’ibrido. Da quanto si apprende comunque non è stato l’unico stravolgimento messo in atto.
Le indiscrezioni apparse sul web, diffuse principalmente da Autocar, fanno emergere come anche le forme siano state quasi in toto ripensate e che ci si sia concentrati soprattutto sull’aerodinamica a beneficio della prestazione pura. Non vi sono certezze, ma pare che sia stata utilizzata la piattaforma CMF-B già adoperata per la Renault 5. Il propulsore dovrebbe essere uno step successivo rispetto all’attuale ibrido e-tech provvisto di quattro cilindri e due componenti a batteria per un’erogazione massima di 145 cv e 204 Nm di coppia.
Per rispettare la normativa europea relativa alle emissioni di CO2 che, nel 2025, non dovranno andare oltre i 93,6 g/km di media, la Losanga sarà costretta ad eliminare il suo TCe 90 turbocompresso a tre cilindri da 120 g/km. Difficilmente però vedremo una versione della vettura al 100% verde. Come sostenuto dai vertici del marchio la conversione sarà progressiva per limitare la perdita di clienti.