Non arrivano buone notizie per la Casa della Losanga e per i proprietari di un modello che avrebbe dovuto fare faville sul mercato. Il problema tecnico costosissimo.
Quando ci si lancia nell’acquisto di una macchina di ultima generazione i rischi sono molteplici. Vi sono auto che possono costare tanto ma possono provocare numerosi affanni. E’ sempre preferibile temporeggiare perché le EV hanno palesato tutti i loro limiti con il tempo. La Renault ha investito molto sulle EV, ottenendo risultati non in linea con le aspettative iniziate. Tanto è dipeso dal crollo generale dell’hype per le auto elettriche.

La Zoe sarebbe dovuta essere l’auto della svolta. Il progetto Z.E. (Zero Emissioni), nato nel 2008, aveva l’obiettivo di avviare una produzione full electric oltre che ibrida. Ai tempi, a giusta ragione, si riteneva che l’elettrico diventasse la tecnologia più diffusa nel successivo ventennio. Siamo nel 2025 e di auto elettriche, alle nostre latitudini, se ne vedono pochissime. Venti anni fa la Renault presentò, al Salone di Ginevra, la prima di una serie di concept car chiamate Zoe.
La vettura a tre posti era lunga appena 3.45 metri, con tetto trasparente sollevabile, portiera lato conducente apribile in modo classico e una portiera lato passeggero scorrevole elettricamente, lunotto apribile indipendentemente dal portellone. I prototipi continuarono a fioccare finché, nel Salone di Ginevra del 2012, fu presentata la Zoe definitiva. La Casa della Losanga investì tantissimi soldi in pubblicità. L’auto elettriche avrebbe dovuto rappresentare una svolta epocale. Ai test dell’Euro NCAP la vettura ebbe le 5 stelle. Tutto sembrava pronto per un boom epocale. Le utilitarie, del resto, sono sempre andate forte nelle metropoli europee e la Zoe sembrava l’auto ideale per fare il botto sul mercato.
Problemi tecnici sulle Renault Zoe
Su EV Clinic, un riparatore indipendente specializzato in veicoli elettrici, è stato annunciato che c’è un’avaria delle batterie delle Zoe durante la ricarica. Si parla di inefficiente gestione del calore, quando la corrente alternata viene convertita in corrente continua, causando un processo di dissipazione termica.

Vi sarebbe un aumento della temperatura che può causare il crollo del sistema. Quindi un problema per l’auto in questione ma anche per la colonnina di ricarica che potrebbe causare guai anche alle successive EV. Il dramma è che solo di pezzi di ricambio volerebbero via 8.000 euro. Inoltre, in caso di riparazioni occorrerebbe sommare il costo delle tasse e quello della manodopera. Si tratta di una notizia molto negativa per tutti coloro che hanno investito già svariate migliaia di euro per l’acquisto dell’utilitaria full electric transalpina.