Non vi sono solo buone notizie per i campioni in carica della Red Bull Racing. Ecco cosa sta animando il circus nella pausa estiva.
La Red Bull Racing sta, letteralmente, facendo a pezzi la concorrenza nella nuova era delle wing car. Dopo aver festeggiato il doppio riconoscimento nella passata stagione con ben 17 successi, la squadra con sede a Milton Keynes è ulteriormente cresciuta sul piano tecnico, vincendo tutte le gare, sin qui, del campionato 2023.
Max Verstappen ha già conquistato un primato impressionante, avendo colto 15 trionfi, oltre a 2 Sprint Race, nella scorsa annata. Ora vorrebbe superarsi e ha tutte le possibilità per farlo, guidando una vettura da sogno. Il primo obiettivo sarà quello di agguantare le 9 vittorie consecutive marcate da Sebastian Vettel, nel 2013, ai tempi della Red Bull Racing. L’olandese con l’ultima vittoria a Spa Francorchamps è già salito a quota 8 e non ha nessuna intenzione di fermarsi.
La differenza con gli altri team è troppo marcata. La RB19 è tra le migliori monoposto della storia della Formula 1. Non ha particolari difetti. E’ agile nei tratti guidati e una scheggia sul dritto, in particolar modo con l’ala posteriore mobile spalancata. I motori Honda, oltre che performanti, si sono dimostrati anche i più affidabili. Mercedes, Ferrari, Alpine sono un netto passo indietro. La vettura progettata dall’equipe di ingegneri capitanati dal geniale progettista Adrian Newey ha partorito un’auto irrefrenabile.
F1, al posizione contro la Red Bull Racing
In uno scenario inedito per la Formula 1, i vertici della categoria potrebbero prendere delle contromisure per limitare lo strapotere tecnico della Red Bull. Uno dei punti di forza della RB19 è rappresentato dal DRS. Nelle zone adibite all’uso dell’ala posteriore mobile, la vettura austriaca riesce a sopravanzare gli avversari con una velocità inaudita.
I sorpassi non sono mai risultati più semplici di così per Verstappen e Perez. Si ha la sensazione che qualsiasi sia la posizione di partenza del bicampione del mondo, il risultato finale sarà sempre una P1 o, come minimo, un podio. A campionato in corso potrebbe arrivare un colpo di scena per il team di Milton Keynes. L’organizzazione starebbe pensando di lasciare l’uso dell’ala mobile posteriore solo in gara.
La modifica determinerebbe un cambiamento sensibile dei tempi in qualifica. Sulle colonne di Auto Motor und Sport è emerso che in Formula1 si starebbe pensando di togliere di mezzo il DRS in qualifica e il cambiamento avrebbe un grave impatto sulla squadra con il DRS più efficace, ossia la Red Bull. Quest’ultima, come si è notato anche in Belgio, riesce a fare una differenza sostanziale sul dritto con l’apertura dell’ala, arrivando ad una top speed di oltre 340 km/h.
In gara il vantaggio per Verstappen e Perez rimarrebbe inalterato, limitando anche i sorpassi autentici. Il Drag Reduction System è stato introdotto nella categoria regina del Motorsport nel 2011, cambiando radicalmente gli scenari. Riducendo la deportanza, le vetture hanno, nelle specifiche zone prescelte del tracciato, un aumento sensibile della velocità e, sotto il secondo di distacco dall’auto successiva, possono procedere all’apertura dell’ala mobile posteriore.