Rc Auto, occhio alla legge: così puoi evitare di pagarla

Nel mare magnum delle nuove norme sulle assicurazioni auto spunta una scappatoia del tutto legale che sta facendo discutere gli automobilisti italiani.

Le assicurazioni auto sono come quelle tasse che nessuno vorrebbe pagare, ma a cui non si può sfuggire. O almeno così sembrava fino a oggi. Perché il nuovo decreto RC Auto, appena uscito dalla fucina del Consiglio dei Ministri, nasconde tra le sue pieghe una sorpresa interessante.

Assicurazione non si paga
Assicurazione così non si paga – allaguida.it

E non è un caso che siano stati proprio alcuni cittadini napoletani, da sempre maestri nell’arte di destreggiarsi tra cavilli e codicilli, a individuare per primi questa possibilità. Del resto, la città partenopea vanta una delle facoltà di Giurisprudenza più prestigiose d’Italia, dove l’arte dell’interpretazione delle leggi viene insegnata ai massimi livelli.

Un dettaglio che vale oro

Il nuovo decreto ha allargato le maglie dell’obbligo assicurativo. Ora anche i veicoli fermi devono essere assicurati, compresi monopattini e mezzi elettrici leggeri. Una bella stangata per gli automobilisti italiani, già alle prese con premi assicurativi sempre più salati. Ma ecco spuntare quel dettaglio che cambia tutto.

Assicurazione non si paga
Box auto, così non si paga – allaguida.it

La norma parla chiaro: l’obbligo vale per i veicoli che si trovano in “luoghi accessibili al pubblico”. Significa che cortili condominiali, parcheggi e spazi comuni rientrano nell’obbligo. Ma cosa succede se il veicolo viene custodito in un box privato, chiuso e inaccessibile ad altri?

La risposta è semplice: in questo caso specifico, l’obbligo di assicurazione decade. Come un’isola felice in mezzo all’oceano delle imposizioni, il box privato diventa uno spazio franco dove il veicolo può riposare senza il peso della RC Auto.

Non si tratta di un trucchetto o di un’evasione. È la legge stessa che prevede questa possibilità, basandosi su un ragionamento logico: se nessuno può accedere al veicolo, viene meno il rischio di incidenti e danni a terzi.

La norma mantiene comunque alcune eccezioni già esistenti, come quella per i veicoli storici e da collezione. Ma è questa nuova interpretazione a rappresentare la vera novità, emersa grazie all’attenzione di chi ha saputo leggere tra le righe del decreto.

Una scoperta che sta facendo il giro d’Italia, come una di quelle ricette segrete che passano di bocca in bocca. E mentre il legislatore cerca di stringere le maglie degli obblighi assicurativi, questa piccola clausola si rivela preziosa per chi dispone di uno spazio privato adeguato. Come diceva un vecchio adagio, “fatta la legge, trovato l’inganno”. Solo che questa volta non di inganno si tratta, ma di un’interpretazione perfettamente legale della norma.

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