Il pagamento della RC Auto in Italia continua ad essere un peso per tutti: c’è solo una via legale per risparmiare, molti italiani lo fanno
Passano i mesi ma non la certezza che gli italiani alla guida saranno costretti ad affrontare nuovi sacrifici. Il prezzo della RC Auto infatti continua a crescere e non si vedono margini per abbassare le cifre.
Ad aprile 2023, ultimo dato utili disponibile, il prezzo medio in Italia era stato di 517,88 euro, solo leggermente inferiore a quello del mese precedente. A marzo infatti la cifra era pari a 525,98 euro. Ma soprattutto nell’aprile dello scorso anno il costo medio era di 443,07 euro. Quindi c’è stato un aumento pari al 16,88%, mentre negli ultimi 12 mesi il premio medio in Italia è cresciuto di quasi il 17%.
La regione più cara in assoluto ad aprile 2023, ma non è una sorpresa, è stata la Campania con un premio medio pari a 917,05 euro. A seguire troviamo altre due regioni del Sud Italia, la Puglia con 590,27 euro e la Calabria con 588,13 euro.
La regione meno cara ancora una volta invece è stata essere la Valle d’Aosta con 365,78 euro appena davanti al Friuli-Venezia Giulia con un premio medio di 368,99 euro. In quasi tutti gli altri territori però gli aumenti sono stati pesanti. E in alcuni casi il raffronto da anno ad anno supera abbondantemente il 10% in più.
Aggirare l’ostacolo per gli automobilisti italiani è impossibile, perché la RC Auto deve essere pagata e tutti devono anche risultare in regola. Allora come fare? L’unica via di scampo è confrontare le proposte, con il regime di concorrenza che negli ultimi anni ha prodotto risultati interessanti. Ma anche diversificare le scelte dei modelli.
Lo dimostra un’ultima inchiesta del portale specializzato Altroconsumo che ha paragonato polizze RC Auto di modelli tra loro simili, ma con motorizzazioni diverse. E poi ha messo anche a confronti i prezzi in quattro grandi città italiane.
In generale è emerso che scegliere la mobilità sostenibile ha sempre una convenienza doppia, anche se i prezzi delle auto elettriche e ibride sono mediamente più alti. Ma in compenso i costi per le polizze assicurative sono inferiori alle motorizzazioni tradizionali, anche con differenze importanti nel complesso, vicine al 40%
L’indagine ha messo a confronto i prezzi delle polizze di veicoli simili tra loro, come categoria e cilindrata. In particolare nelle citycar la Renault Twingo sia elettrica che 1.0 benzina e per i Suv Audi Q5 in versione mild hybrid benzina-elettrica e in versione mild-hybrid gasolio-elettrica con Audi Q4 e-tron elettrica.
I numeri parlano chiaro. Chi sceglie l’elettrico nelle citycar avrà un risparmio vicino al 29% e così è nei Suv confrontando l’ibrido benzina-elettrico. Invece con l’ibrido diesel-elettrico, i premi annuali calano di oltre il 40%. In ogni caso a Napoli, in media il costo è doppio sulla polizza auto rispetto a Milano.
Ma perché i veicoli elettrici in proporzione pagano di meno? Sulla carta perché si tratta comunque di modelli più nuovi, ma i benefici dell’ambiente c’entrano nulla. Molto probabilmente è dovuto solo ad una politica di prezzi aggressiva adottata dalle varie compagnie per attirare nuovi clienti o quelli vecchi che sono passati a motorizzazioni diverse.
Lo dimostra il fatto che almeno sei delle compagnie prese in considerazione dalla ricerca prevedono garanzie specifiche per i veicoli elettrici. Ad esempio un servizio di assistenza che prevede l’invio di un mezzo per ricaricare l’auto che si sia scaricata durante il tragitto. O ancora, il rimborso in caso di furto del cavo di ricarica.
In realtà però attualmente in Italia puntare su modelli elettrici oppure ibridi invece delle motorizzazioni tradizionali conviene anche per il bollo auto. Perché sono molte le regioni che esentato o possessori anche per più anni.
Come in Campania: qui le auto ibride non pagano il bollo per tre anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione. Ci sono anche 5 anni di esenzione dal pagamento del bollo per auto elettriche, motocicli e ciclomotori elettrici dalla data di prima immatricolazione.
In Emilia Romagna le auto ibride con prima immatricolazione nel 2021 non pagano la tassa di proprietà per tre anni, solo se l’importo non supera 191 euro all’anno . Sono 5 gli anni di esenzione per le elettriche. Nelle Marche esenzione sulle auto ibride per i 6 anni successivi alla prima immatricolazione e 5 anni per le auto elettriche e in Molise le ibride sono esentate dalla tassa di proprietà per due anni dalla prima immatricolazione, le ibride per 5.
In Abruzzo previsti tre anni di esenzione dal pagamento della tassa di proprietà per le auto ibridei e cinque anni di esenzione per auto elettriche, motocicli e ciclomotori elettrici, a partire dalla data di prima immatricolazione. In Basilicata le auto ibride con prima immatricolazione avvenuta a partire dal 2015 usufruiscono di 5 anni di esenzione del bollo, esattamente con auto elettriche, ciclomotori e motocicli elettrici.
In Calabria ci sono 5 anni di esenzione dal pagamento del bollo auto a partire dalla data di prima immatricolazione pere quelle elettriche. In Piemonte esenzione per 5 anni dalla prima immatricolazione se l’auto ibrida ha una potenza non superiore a 100 kW mentre le auto elettriche usufruiscono dell’esenzione permanente. In Puglia 5 per le elettriche e 6 anni per le auto ibride mentre in Sardegna 5 anni solo per le elettriche e in Sicilia 3 anni per le ibride e 5 per le elettriche.
In Liguria per le auto ibride ed elettriche ci sono 5 anni di esenzione. In Lombardia le ibride immatricolate dopo il 1° gennaio 2019 pagano il 50% del bollo per i primi cinque anni mentre le auto elettriche sono esentate per sempre.
In Friuli-Venezia Giulia nessun bollo per i primi tre anni dalla data di immatricolazione dell’ibrida e le auto elettriche non pagano il bollo per 5 anni dalla data di prima immatricolazione. Nel Lazio bollo cancellato per le auto ibride nei primi tre anni dall’immatricolazione mentre le auto elettriche e i motocicli e ciclomotori elettrici non pagano il bollo per 5 anni a partire dalla data di prima immatricolazione.
In Valle D’Aosta le auto ibride non pagano il bollo per i quattro anni successivi che salgono a 5 per le elettriche. In Veneto 3 anni di esenzione per le ibride e cinque anni, dalla data di prima immatricolazione, per le auto elettriche. Infine nella Provincia autonoma di Trento come quella di Bolzano 5 anni per ibride ed elettriche, in Toscana e in Umbria nessuna esenzione per le auto ibride e 5 anni per le ibride.