Un sistema completamente ripensato potrebbe alleggerire le bollette delle assicurazioni auto. Ci stiamo arrivando.
Ogni mese la stessa storia: il conto delle spese fisse si allunga e l’assicurazione auto diventa un peso sempre più difficile da sostenere. Non bastava l’inflazione a svuotare i portafogli, ora ci si mette anche il caro-polizze. Un rincaro del 7,2% rispetto all’anno scorso, con una media nazionale che sfiora i 416 euro. E pensare che doveva essere un servizio pensato per tutelare gli automobilisti, non per dissanguarli.
La Capitale sta vivendo il momento peggiore, con un’impennata dell’11,5% che fa tremare i polsi. Milano e Torino seguono a ruota con aumenti dell’8%. Un’escalation che sembra non volersi fermare, mentre le compagnie assicurative continuano a ritoccare i prezzi verso l’alto con la precisione di un orologiaio svizzero.
Il vecchio sistema bonus-malus somiglia ormai a una macchina con il motore ingolfato. Doveva essere lo strumento perfetto per premiare chi guida con prudenza, ma si è trasformato in un vicolo cieco. Il 90% degli automobilisti è rimasto intrappolato nella classe più bassa, la numero 1, come se il tempo si fosse fermato. Un paradosso che ha finito per annullare ogni differenza tra chi guida con attenzione e chi invece colleziona incidenti.
L’Ivass ha finalmente deciso di dare una scrollata a questo sistema ingessato. La novità più interessante? Un meccanismo che permetterebbe ai guidatori più accorti di rivedere parte dei loro soldi, come un premio per la prudenza dimostrata. Una piccola rivoluzione che potrebbe rimettere in moto un sistema ormai arrugginito.
Le differenze tra Nord e Sud restano uno dei problemi più spinosi. A Napoli assicurare un’auto costa quanto un viaggio alle Canarie: 602 euro in media. Ad Aosta invece si respira un’aria diversa, con polizze che si fermano a 335 euro. Una forbice che racconta meglio di mille parole quanto sia ancora profondo il divario nel nostro paese.
Gli ultimi dieci anni hanno portato qualche spiraglio di luce. La concorrenza ha fatto il suo lavoro, spingendo i prezzi verso il basso: un calo del 25%, che arriva al 37% se si considera il valore reale. Persino il divario con l’Europa si è ridotto, passando da 200 a 50 euro. Ma proprio quando sembrava che le cose andassero per il verso giusto, ecco che negli ultimi due anni i prezzi hanno ricominciato a salire.
Le associazioni dei consumatori non nascondono la loro preoccupazione. Federcarrozzieri teme che le compagnie possano avere troppa libertà nel decidere le tariffe, mentre Assoutenti boccia senza appello le proposte dell’Ivass, considerate troppo timide e tardive. Il rischio è che questa riforma tanto attesa finisca per essere solo un’occasione mancata.
La strada per un’assicurazione auto più equa resta in salita, ma almeno ora qualcuno ha iniziato a spingere nella direzione giusta. Come quando si parte per un lungo viaggio, l’importante è muovere il primo passo nella direzione giusta.