I costi per la RC Auto in Italia continuano a salire, lo dicono i numeri: ma ora la Cassazione con una sentenza scrive un punto importante
Inutile nasconderlo, perché le conferme arrivano dai numeri: ormai i costi per la RC Auto in Italia hanno assunto proporzioni allarmanti. Se negli anni della pandemia c’era stata una modesta riduzione dei premi da pagare, per motivi di contingenza, il tassametro ha ripreso a correre. E per gli automobilisti sono mazzate continue.
La conferma arriva dagli ultimi dati ufficiali e quindi incontestabili. L’Italia conferma ancora una volta di essere il Paese più caro rispetto alle altre nazioni europee. Una certezza che emerge con forza dall’ultima relazione annuale Ivass he riporta i numeri finali del 2021.
In Italia mediamente si paga circa il 27% in più rispetto alla media degli altri mercati europei. Entrando nello specifico, il premio medio R C Auto netto è stato di 289 euro, contro i 177 euro di Spagna e Francia che sono più bassi quindi del 63,3%.
Ma anche in Germania si risparmia: la media è di 240 euro della Germania (quindi -20,4%). Unica zona nella quale gli automobilisti spendono di più è il Regno Unito con una media pari a 315 euro (+8,3% rispetto all’Italia).
Quali sono le cause che portano a queste differenze? Quella più pesante è rappresentata da un maggiore costo della vita in generale: in Italia è superiore di circa 59 euro rispetto alla media delle altre nazioni d’Europa.
A preoccupare ancora di più è il fatto che nel primo trimestre 2023 il trend è ancora in costante e sensibile crescita. Come ha confermato di recente il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, gli aumenti continuano. Da gennaio a marzo di quest’anno infatti il prezzo medio pagato per l’assicurazione RC auto è stato di 368 euro, un aumento del 4% su base annua.
RC Auto, la sentenza della Cassazione fa esultati gli italiani: è tutto vero
In Italia attualmente ci sono quasi 33 milioni di veicoli assicurati (32,9 per la precisione) e sono stati registrati 1,8 milioni di sinistri l’anno. Un dato importante, perché l’aumento dei costi di riparazione dei mezzi incidentati unito all’inflazione contribuisce a far alzare i costi delle polizze auto.
Non a caso a maggio 2022 il premio medio per l’RC Auto era pari, secondo l’osservatorio di Facile.it, a 445 euro mentre oggi è salito a 543 euro. Unico dato positivo è il regime di concorrenza operativo in questo settore da diversi anni. Tra operatori fisici e online è una sfida al miglior ‘prezzo sul mercato e questo certamente è un vantaggio per oi clienti.
Ma la vera notizia bomba negli ultimi tempi è arrivata da una sentenza della Corte di Cassazione che avrà il merito di cambiare il rapporto tra assicurazioni e clienti automobilisti. Per la prima volta infatti è stato sancito un principio importante.
Fino ad ora infatti, in caso di sinistro ad una vettura datata, l’assicurazione copriva la riparazione dei danni solo per il valore complessivo del mezzo. La Cassazioine invece ha stabilito che un’auto potrà essere riparata anche qualora i costi superino il valore commerciale del veicolo. Così nella compagnia potrà richiedere più la rottamazione dell’auto in particolari circostanze.
Infatti il principio applicato dalle compagnie era un’ulteriore danno per l’automobilista. Se la spesa per la riparazione eccedeva da quanto il veicolo era valutato, toccava all’automobilista coprire la differenza dal carrozziere. Ora non più, lo dice una sentenza.
Il caso in questione era quello di un assicurato che per far riparare un danno non provocato da lui aveva questo una somma pari a quasi due volte il valore stimato del veicolo. La compagnia non voleva concederla ma ora sarà costretta a farlo.
“Va considerato che il danneggiato – scrive la Cassazione – può avere serie ed apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato”. In pratica se chi ha subito danni non può per esigenze economiche o per scelta cambiare auto, deve essere messo in condizione di recuperare la sua in piena efficienza.
Come risparmiare sulla RC Auto 2023: a questa soluzione pensano sempre in pochi
Ma esistono metodi legali per risparmiare sulla RC Auto senza incorrere in problemi ulteriori? Uno è certamente quello di puntare sulla RC Auto temporanea che ormai propongono diverse compagnie assicuratrici. Rappresenta la soluzione migliore per chi utilizza l’auto solamente in certi periodi dell’anno o solo per un viaggio specifico, quindi per un tempo limitato.
La RC Auto temporanea garantisce una copertura uguale a quella classica che dura 1 anno ma può essere integrata con diverse garanzie accessorie. Ci conviene ad esempio se usiamo un mezzo solo in estate o in vacanza, per motivi di viaggio o di lavoro specifici, soprattutto all’estero.
L’assicurato paga un premio e ottiene una copertura assicurativa per un determinato periodo di tempo, specificato all’atto della firma. In caso di sinistro, la compagnia assicuratrice garantirà la copertura dei danni a terzi rispettando i massimali previsti indicati sul contratto.
Quali sono quindi le RC Auto 2023 temporanee che possono essere sottoscritte? Partiamo con quella giornaliera, da preferire nei casi in cui si guida l’auto entro un massimo di 24 ore e per una finalità specifica. Ad esempio portare la macchina dal meccanico quando è ferma da tempo e quindi la copertura è scaduta.
Poi c’è la RC Auto mensile, da utilizzare per motivi di lavoro o di viaggio. Il suo costo sarà più elevato rispetto ad un solo mese della copertura annuale, ma almeno non butteremo via soldi dopo. Infine la RC Auto trimestrale che può essere rinnovata, oppure quella semestrale.