Quasi 1 miliardo di debiti, il colosso dei motori è al tappeto: dipendenti e concessionari disperati

Pessime notizie in vista per il colosso dei motori, con il debito che ammonta a quasi un miliardo e la situazione è drammatica.

In questi anni la situazione si è fatta davvero molto complicata nel mondo dei motori, con tante aziende che si trovano in grossa difficoltà. Poco importa che si tratti di auto o di moto, perché nel momento in cui si vive in un periodo storico di transizione, questo comporta sempre un forte periodo di assestamento.

Moto
Quasi un miliardo di debiti (allaguida.it)

Alle volte dipende da istituzioni che cercano di imporre una particolare direzione di produzione, anche se il mercato direbbe tutt’altro, ma in altre occasioni sono le scelte commerciali a essere fallimentari. Per questo motivo capita anche di trovarsi in situazione dove il debito aumento a un punto tale da essere quasi insostenibile.

Lo sa bene la KTM, con la casa austriaca che ormai deve fare i conti con l’auto amministrazione. Qualcuno aveva paventato anche un possibile addio nel 2026 alla MotoGP, secondo il giornale austriaco Der Standard, ma intanto si fa sempre più chiaro il quadro dell’azienda, con i debiti che iniziano davvero a mettere in crisi la KTM.

KTM in crisi: 900 milioni per risanarla

La situazione di Pierer Mobility AG è davvero drammatica. Infatti si parla, come lo si può evincere su insella.it, di un pesantissimo ammanco che deve essere coperto nel più breve tempo possibile di 900 milioni di Euro. Questa è la spesa che deve essere risanata, a fronte comunque di un debito che è molto più elevato, dato che questo si stanzia sull’1,5 miliardi di Euro.

KTM
KTM (Ansa – allaguida.it)

Si stanno dunque cercando dei finanziatori che possano risollevare la gestione della KTM, con le opzioni che sono tre. Due provengono da alcuni gruppi cinesi, mentre chi è ben nota è l’indiana Bajaj. A breve sarà necessario pagare almeno 500 milioni di Euro, con questi che rappresentano il 30% del debito complessivo, con la legge fallimentare austriaca che prevede questa somma.

Complessivamente sono ben 5380 coloro che hanno presentato delle richieste di pagamento, tra cui 1800 banche e aziende fornitrici. Non dimentichiamo inoltre come non siano solo i clienti dell’azienda ad aver chiesto il loro soldi, ma allo stesso tempo i dipendenti chiedono i loro stipendi e la tredicesima. La produzione intanto è sospesa fino a marzo, con la speranza che si possano svuotare i magazzini di moto per poter fare sì che si possa ripartire, con Daniel Lang, il sindaco di Mattighofen, che parla di una situazione comunque più positiva rispetto al passato.

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