La FIAT rappresenta una garanzia nell’industria delle quattro ruote nostrana. Scopriamo quanto guadagnano gli operai del brand torinese.
Nel mondo del lavoro di oggi, in Italia, è sempre più complesso trovare una buona occupazione. Le aziende tendono a scegliere stagisti per un periodo di tempo limitato e offrire poche garanzie. Non bisogna perdere di vista che vi sono ottime realtà aziendali che ancora garantiscono la possibilità di dare un futuro professionale sul lungo periodo. Tra queste vi è la FIAT che permette una vita piuttosto appagante ai suoi operai. Vi sono diversi benefit nonostante i tempi siano cambiati. Chi lavorava prima per il marchio di auto della famiglia Agnelli aveva la possibilità della mutua privata MALF e gli ospedali pagati per sé e i propri familiari. Per chi si trasferiva a Torino per lavorare negli stabilimenti c’erano affitti popolari e la possibilità di usufruire di importanti agevolazioni, anche di carattere sportivo con l’abbonamento alla Juventus.
Oggi la FIAT rientra nell’universo Stellantis, dopo l’unificazione tra FCA E PSA, e non sta attraversando una fase molto positiva. I numeri di vendita sono risultati in diminuzione nel 2024 e i primi mesi dell’anno non sono cominciati con il segno +. Il brand torinese ha investito tanto sull’elettrico, seguendo il diktat dell’ad Carlos Tavares poi dimessosi, non avendo una risposta positiva della clientela. La FIAT più venduta rimane la Panda che ha sempre più competitor. L’utilitaria continua a essere la preferita dagli italiani. Tutti i nuovi modelli alla spina non hanno avuto il medesimo successo, creando un buco pesante nei fatturati.
Gli stipendi degli operai in FIAT
In base ai dati riportati dal Corriere della Sera, lo stipendio medio di un operaio in Italia che lavora negli stabilimenti FIAT è pari a 1.350 Euro al mese netti. Il sindacato Fiom Cgil ha affermato che si tratta di uno stipendio che in cassa integrazione può arrivare, invece, a 800 euro. Una cifra che permetterebbe a stento una sussistenza. Lasciando stare i casi più delicati gli operai del Gruppo Stellantis in difficoltà, quelli che lavorano negli Stati Uniti percepiscono di più rispetto a quelli nostrani ma c’è un costo della vita anche più alto in molti casi. Lo stipendio, in USA, è diviso in 12 mensilità, mentre in Italia arriva anche la tredicesima. I lavoratori della Chrysler, in Nord America, godono anche di maggiori bonus legati alla produttività.
Nel Belpaese vi sono realtà premium come Lamborghini e Ferrari che rappresentano dei place to be ma in alcuni casi è possibile farsi un CV anche per un eventuale passaggio interno tra i vari marchi del Gruppo Stellantis. Oltre alla FIAT vi sono anche Abarth, Alfa Romeo, Lancia, Maserati e tanti altri costruttori che garantiscono delle straordinarie possibilità di crescita. Nonostante l’industria dell’Automotive stia vivendo una fase di crisi profonda vi sono ancora delle opportunità importanti per chi è pronto a fare sacrifici e a sporcarsi le mani.
