Tesla Owners Italia, gruppo di appassionati possessori di auto del marchio di Elon Musk, ha proposto di trasformare l’ex Ilva di Taranto in una gigafatory Tesla.
Il progetto, come spiegato da Adnkronos, potrebbe essere risolutivo di diversi problemi che riguardano il tarantino e l’area dell’acciaieria, come l’inquinamento e le ricadute sull’industria del turismo.
L’acciaieria appartiene ad ArcelorMittal. Questa, con il suo capitale, è pronta ad entrave in Invitalia. Qui l’accio prodotto, non certificato come “verde”, è realizzato con fonti energetiche climalteranti. Quindi, è destinato a cessare, visto che tantissime aziende hanno deciso di affidarsi all’acciaio “verde” con il minimo impatto ambientale. Questo, anche per arrivare alle “carbon neutrality” entro il 2050 come deciso dalla Comunità Europea. Questa, infatti, in futuro finanzierà solo progetti eco-compatibili.
L’iniziativa, lanciata dai Tesla Owners Italia, è coerente con gli obiettivi che si dovrebbero raggiungere nella data sopracitata. Inoltre, la creazione della gigafactory Tesla contribuirebbe alla bonifica del territorio e alla conversione dell’area verso lo sviluppo di produzioni e lavoro più integrate con le risorse naturali del tarantino.
Secondo quanto emerso, come riportato da Adnkronos, Tesla Owners Italia porterà la proposta anche in Parlamento. Ma non solo. Sarà infatti giudicata anche dalla autorità locali, oltre che dai lavoratori dell’ex Ilva e dai cittadini di Taranto. Tutto questo sarà fatto attraverso una campagna di sensibilizzazione.
È possibile, secondo quanto emerso, che Tesla intraveda una buona opportunità in Taranto. Questo, anche perché li vicino c’è l’aeroporto militare di Grottaglie, che potrebbe rivelarsi la base perfetta per le attività di Space X, il programma del magnate che dovrebbe riportare l’uomo sulla Luna nei prossimi anni.
Elon Musk, tra l’altro, ha in programma diversi investimenti per Tesla al di fuori degli USA. Oltre alla Cina e all’India, è quasi finita la costruzione della fabbrica di vetture Tesla vicino a Berlino. Quindi, l’ex Ilva di Taranto potrebbe rivelarsi perfetta per aprire una gigafactory dove ci si occupi di batterie.