E’ un bel guaio. Richiamo urgente per alcune delle auto più amate e diffuse. Ci sono dei seri problemi.
E’ decisamente un momento no quello che sta vivendo l’Europa dell’automotive. Oltre al calo drastico delle vendite soprattutto per quanto concerne i Gruppi Volkswagen e Stellantis, ora si aggiunge una questione tecnica di non poco conto. Va detto che ad essere coinvolta è un’azienda che, a differenza delle altre blasonate del Vecchio Continente, subendo la crisi in maniera blanda o nulla visto che i numeri delle immatricolazioni sono confortanti.
Anzi, mai come in questo periodo le consegne si stanno rivelando floride. Eppure, come abbiamo accennato, non tutto ciò che è oro luccica ed infatti anche a lei è giunta una brutta notizia. Su alcuni dei modelli più amati e diffusi, tra l’altro recentemente sottoposti ad aggiornamento, sono stati riscontrati dei problemi seri, ragion per cui si è reso necessario il richiamo in sede per il ripristino.
Renault nei guai, il motore mette ansia agli automobilisti
La problematica ha investito diversi proprietari di autovetture a marchio Renault provviste del propulsore 1.5 dCi che nel 2023 aveva subito delle modifiche sul fronte del sistema antinquinamento in linea con le normative relative alle emissioni. Da quanto si apprende, l’intervento avrebbe dovuto diminuire la fuoriuscita di azoto ed invece ha condotto a dei malfunzionamenti.
Nella fattispecie i modelli interessati sono la Clio 4 e la Kangoo II. Su di essi gli utenti hanno lamentato scossoni, accensione di spie di allerta e perdite di potenza, con evidente preoccupazione a livello di sicurezza. Chiaramente questo genere di disguido ha portato al sorgere di diversi interrogativi a partire da quello sulla trasparenza dell’allineamento alle regole. In pratica, secondo quanto dichiarato da molti clienti scontenti, i proprietari non sarebbero stati informati dalle Case dell’adeguamento e neppure sarebbe stato chiesto loro il consenso prima di rendere effettiva la modifica.
Dal canto suo la Losanga non ha nascosto la testa sotto la sabbia, ma si è assunta le sue responsabilità ammettendo la presenza di lamentele e avvisando che le prime correzioni verranno applicate solo a partire da inizio 2025. Un bel guaio se si considera che in tanti hanno sostenuto che i veicoli non sono più utilizzabili come prima e che la possibilità di tornare indietro alla vecchia mappatura è remota.
