La frizione bruciata, per un’automobilista, è uno di quegli inconvenienti con i quali, prima o poi, capita di imbattersi. La frizione, così come nel caso della sostituzione della cinghia di distribuzione, è uno di questi componenti essenziali per il gruppo motopropulsore, perché è quel pezzo che permette di trasferire il lavoro dell’unità motrice al cambio.
È quindi facile rendersi conto che se qualcosa non va. I malfunzionamenti della frizione, infatti, si avvertono nitidamente, specie se si brucia. Quando si parla di frizione di un’auto infatti la prudenza non è mai troppa e, proprio per questo, è bene ascoltare la propria auto tenendo una condotta di guida accorta, in modo da prolungarne il più possibile la vita.
Ecco, quindi, una rapida guida su cosa fare in caso di frizione bruciata, come riconoscere il problema, cosa fare e quanto costa riparare o sostituire questa parte essenziale di ogni automobile.
Accorgersi di avere la frizione bruciata dell’auto, o comunque sul punto di bruciarsi, è un compito piuttosto semplice. Prima di diventare inutilizzabile, questa parte meccanica manda all’automobilista segnali ben precisi, che non dovrebbero mai essere sottovalutati, per evitare danni più gravi e di conseguenza spese più alte.
La frizione, che dovrebbe rientrare nei controlli periodici del veicolo – circa ogni 80.000 km se si guida prevalentemente in città e 150.000 km se si guida per lo più in autostrada) è in grado di mandare alcuni segnali inequivocabili che non devono essere sottovalutati come:
I motivi per i quali una frizione si brucia sono diversi, così come i sintomi che l’auto manda al proprio pilota. Ma cosa succede esattamente quando si brucia la frizione? Questo componente è costituito da tre organi principali come disco, spingidisco e cuscinetto.
Il disco si trova sull’albero primario di trasmissione, mentre lo spingidisco o piatto è integrato al volano del motore, ed è in grado di premere il disco tra sé e il volano attraverso una speciale molla. Il cuscinetto o reggispinta invece è un elemento azionato dal pedale della frizione, il cui compito è far arretrare lo spingidisco e lasciare libero il disco non più agganciato al motore.
Durante l’innesto della frizione si verifica uno slittamento del disco tra lo spingidisco e il volano, il quale si riduce progressivamente con il rilascio della frizione fino ad essere eliminato del tutto. Questo slittamento comporta l’usura dei componenti nel corso del tempo, usura che dipende esclusivamente dal numero di innesti e dalle modalità di utilizzo della frizione.
Per questo motivo, la frizione di un’automobile usata prevalentemente in città si romperà prima rispetto a quella di un veicolo utilizzato soprattutto in autostrada, poiché sarà sottoposta a maggiori slittamenti e attriti. Ovviamente anche impieghi scorretti della frizione possono ridurne la vita utile, oppure causare un guasto immediato del sistema.
Una volta bruciata la frizione, però, non c’è altro da fare che sostituirla. Di norma, infatti, quando alcuni componenti sono rotti o usurati si tende a cambiare tutta la frizione, infatti la spesa per i singoli elementi è piuttosto contenuta, mentre il costo per la manodopera risulta abbastanza elevato.
In media, il costo della sostituzione della frizione può andare da 100 a 500 euro, ma a seconda del tipo di frizione e della complessità dell’intervento è possibile arrivare a spendere anche oltre mille euro. Ovviamente, la riparazione è più economica per le citycar e per le utilitarie dotate di un sistema semplice di frizione, mentre in alcuni SUV o berline premium l’intervento sarà più oneroso.