Per cercare di contrastare gli aumenti al distributore il Governo sta pensando a una misura ad hoc: ecco quale
Il rialzo dei prezzi dei carburanti al distributore non sembra volersi arrestare e a settembre – così come nei prossimi mesi – si prospettano all’orizzonte aumenti di benzina, diesel e Gpl.
Una tendenza al rialzo che è legata a diversi fattori, come l’aumento dei prezzi del petrolio greggio a livello globale e dinamiche geopolitiche, ma che rischia di rappresentare un vero e proprio salasso per gli automobilisti.
Proprio l’aumento dei prezzi di benzina, diesel, Gpl – con i recenti incrementi dei prezzi che hanno caratterizzato l’estate in corso – rappresenta una priorità per il Governo, soprattutto alla luce del fatto che questi potrebbero potrebbero persistere anche nei prossimi mesi.
Se l’introduzione dell’obbligo di esporre i prezzi medi non ha sortito effetti, come era preventivabile, le ultime rivelazioni hanno dimostrato come la tendenza all’aumento abbia ormai raggiunto livelli fin troppo alti tanto che il prezzo della benzina self in autostrada ha raggiunto 2,014 euro, mentre il prezzo del gasolio si è attestato a 1,917 euro. Un valore che ha costretto gli automobilisti a un notevole incremento della spesa per il rifornimento e il Governo a cercare soluzioni per correre ai ripari.
Proprio per questo il governo Meloni ha annunciato la volontà di intervenire sulle accise in caso di ulteriori aumenti dei carburanti. Tra le idee al vaglio, poi, c’è anche quella di istituire un nuovo bonus benzina che potrebbe seguire un modello simile alla Social card utilizzata per la spesa. Si tratterebbe, quindi, di una carta rilasciata senza necessità di richiesta formale, su cui verrebbe caricato un importo destinato all’acquisto di carburante presso i distributori convenzionati.
Prorogata, poi, la prima versione del bonus benzina per tutto il 2023 con l’assegnazione del bonus benzina, del valore di 200 euro e concesso una volta all’anno, rivolta solo ai lavoratori dipendenti del settore privato con l’obiettivo di agevolare le spese di mobilità dei pendolari. I buoni benzina sono indipendenti dal reddito del lavoratore e possono essere assegnati a tutti i dipendenti del settore privato, indipendentemente dalla loro retribuzione. Questi voucher vanno calcolati separatamente rispetto agli altri vantaggi contemplati dall’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Possono essere impiegati per il rifornimento di benzina, gasolio, Gpl e metano, nonché per la ricarica di veicoli elettrici. Una soluzione, però, che non basta per contrastare l’aumento indiscriminato dei prezzi.