Porsche sta vivendo un momento drammatico nella sua storia, con il sogno elettrico che rischia di trasformarsi in un incubo dalle conseguenze imprevedibili.
Nel mondo dell’auto c’è chi corre e chi inciampa. E Porsche, che di corse se ne intende, sta vivendo un momento di profonda crisi. L’ambiziosa rincorsa all’elettrificazione, con quel traguardo dell’80% di vendite elettriche fissato per il 2030, si sta trasformando in una corsa a ostacoli sempre più difficile da superare.
Non è solo questione di numeri o di strategie aziendali: qui si parla dell’anima stessa di un marchio che ha fatto della perfezione meccanica il suo mantra. Le difficoltà tecniche stanno emergendo una dopo l’altra, come gocce in un vaso già colmo. La trasformazione elettrica di Cayman e Boxster, quelle piccole sportive che hanno fatto sognare generazioni di appassionati, si sta rivelando un rompicapo quasi impossibile da risolvere.
Il castello di carte inizia a vacillare
Come replicare quelle sensazioni di guida uniche con un motore elettrico? I tecnici si grattano la testa, mentre le dispute con i fornitori di batterie non fanno che complicare il quadro. Ma il vero dramma si consuma sul mercato.
La Taycan, quella che doveva essere la punta di diamante della rivoluzione elettrica, ha visto le sue vendite europee precipitare del 52%. Solo 7.548 unità vendute: un numero che fa tremare i polsi. La nuova Macan elettrica non riesce a fare meglio, fermandosi a 6.377 esemplari. Numeri così bassi da costringere l’azienda a ripensare persino la logistica produttiva, con l’ipotesi di spostare la produzione da Zuffenhausen a Lipsia.
E poi c’è la Cina, quel gigantesco mercato che sta diventando un campo di battaglia sempre più ostile. Un crollo del 29% nelle vendite racconta di un prestigio che non basta più. I costruttori locali offrono tecnologia avanzata e prestazioni comparabili a prezzi più accessibili, mettendo in discussione quella supremazia tecnica che sembrava intoccabile.
La situazione ricorda quella di un prestigiatore che vede i suoi trucchi svelati uno dopo l’altro: il pubblico non si lascia più incantare come prima. L’analista Pedro Pacheco lo dice chiaro: questa non è solo una crisi passeggera, ma potrebbe essere l’anticipazione di un trend globale che metterà alla prova anche i mercati europei e americani.
In questo scenario, Porsche si trova di fronte a un bivio che sa di paradosso: continuare testardamente sulla strada dell’elettrificazione totale, rischiando di snaturare la propria identità, o cercare un compromesso che potrebbe rivelarsi altrettanto pericoloso nel lungo periodo. Come un equilibrista su un filo sempre più sottile, ogni passo falso potrebbe essere fatale.