Pneumatici invernali, quali scegliere? Prezzi, modelli e tipologie

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Scegliere le gli pneumatici invernali adatti alle proprie esigenze è fondamentale. La legge, infatti, prevede che dal 15 novembre al 15 aprile, su determinati tratti di strada, sia obbligatorio procedere con gomme invernali o, in alternativa, con le catene da neve, pena una multa piuttosto salata.

Per chi si trovasse ad acquistare tali pneumatici per la prima volta, magari perché neopatentato oppure perché in precedenza aveva vissuto in zone non interessate da queste ordinanze, è necessario prestare attenzione ad alcuni dettagli molto importanti. Ecco come riconoscere i pneumatici invernali e cosa guardare quando ci si appresta a comprarli.

Pneumatici invernali, la sigla M+S è obbligatoria

I pneumatici invernali hanno caratteristiche costruttive molto diverse da quelli estivi. Sono progettati per sostituire le catene, quindi hanno particolari mescole e disegni del battistrada che permettono di mantenere una buona aderenza al suolo anche in presenza di neve, ghiaccio o bagnato, quando la temperatura dell’aria scende sotto i 7 gradi.

La prima cosa da osservare in fase di acquisto è la presenza di una sigla, impressa sul fianco della gomma: M+S. Si riferisce all’inglese “mud+snow”, fango e neve. Se la sigla non c’è, allora tale gomma non è legalmente considerata invernale. Significa che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine su una strada interessata dalle ordinanze sopra accennate, nel periodo in cui sono in vigore, arriverà una multa. A volte la sigla è leggermente diversa: “MS”, “M/S”,”M-S”,”M&S”, ma va bene lo stesso.

Pneumatici invernali, non farsi ingannare dal fiocco di neve

Pneumatici invernali, non farsi ingannare dal fiocco di neve – Foto Pixabay

Su alcuni pneumatici invernali può essere impresso anche un simbolo aggiuntivo: la rappresentazione stilizzata di una montagna dentro la quale c’è un fiocco di neve. In gergo si chiama “marcatura snowflake”, appunto fiocco di neve. Si tratta di una marcatura imposta dagli standard americani, più severi di quelli europei. Significa che quel pneumatico ha prestazioni di aderenza ancora migliori in situazioni invernali pesanti.

Attenzione, però: per le normative europee, italiane comprese, viene considerata esclusivamente la sigla M+S. Se manca quella, c’è il rischio di multa, anche se paradossalmente potrebbe trattarsi di un pneumatico migliore. Mentre se ci sono entrambi i simboli, allora si tratta di un pneumatico “top” per l’inverno; di conseguenza avrà anche un prezzo superiore.

Perché può esserci un simbolo senza l’altro? Perché magari quel rivenditore, per vari motivi, si è trovato in possesso di una partita di pneumatici omologati solo per il mercato americano ma non per quello europeo. E’ molto raro, ma potrebbe capitare; in quel caso è assolutamente sconsigliato l’acquisto.

Pneumatici invernali: omologazione, codici di velocità e battistrada

C’è anche un’altra sigla da osservare, ossia la presenza della lettera E seguita da un numero che identifica il Paese che ha rilasciato l’omologazione, per l’Italia è 3; segue un altro numero di sei o sette cifre, quello è il codice di omologazione. Esso deve essere presente in tutti i tipi di pneumatici. Importante, poi, osservare anche codici di carico, di velocità e misure, ad esempio 205 55 R16 91 V. Anche i pneumatici invernali, come quelli estivi, devono avere esclusivamente una delle misure indicate nella carta di circolazione del proprio veicolo.

L’unica cosa che può cambiare è il codice di velocità. E’ ammesso anche uno inferiore, purché non scenda sotto la lettera Q. Se si fa questa scelta ci si deve ricordare due cose molto importanti: innanzitutto non si può procedere alla velocità massima del veicolo, perché altrimenti i pneumatici potrebbero esplodere.

Inoltre, una volta terminato il periodo di validità delle ordinanze invernali, è obbligatorio sostituirli e montare quelli estivi che hanno il codice di velocità prescritto dal libretto. Attenzione, infine, anche al battistrada. Quello dei pneumatici invernali presenta degli intagli ulteriori, detti lamelle. Il loro compito è “catturare” la neve, in modo da creare un contatto neve-neve che, per precisi fenomeni fisici, aumenta l’aderenza al suolo.

Pneumatici invernali, le temperature di utilizzo

Gli pneumatici invernali non sono utili solo quando c’è neve sulla strada, ma in ogni condizione dell’asfalto, anche su quello bagnato, nel caso in cui la temperatura scenda sotto i 10 gradi. In questo caso infatti la mescola delle gomme invernali, morbida perché fatta di silicio e di polimeri, diventa fondamentale per aumentare la tenuta di strada, migliorare il grip e diminuire gli spazi d’arresto del veicolo.

Per questo motivo non serve continuare a usare questa gomma quando le temperature salgono oltre i 15 gradi. In questo caso le prestazioni della vettura peggiorano con pneumatici di questo tipo e il consumo aumenta.

Pneumatici invernali, come funzionano

Il compito che hanno i pneumatici invernali è principalmente quello di andare, per così dire, a sostituire le ingombranti catene da neve: quelle appunto che necessitano di un lungo tempo per il montaggio, di scomodità assurde per il guidatore che deve accingersi all’applicazione e che spesso provocano anche danni al cerchio se in lega, come eventuali graffi.

Sicuramente le catene sono un’alternativa volta al risparmio rispetto alle gomme adatte, tant’è che a livello giuridico sono equiparate. Ce ne sono di diverse tipologie, a questo link potete acquistare alcune delle migliori.

Pneumatici invernali: i Three peaks

Nonostante il fatto che la sigla M+S sia l’unica ammessa, queste non sono le migliori per la stagione fredda. Con temperature inferiori a circa 10° le M+S offrono delle prestazioni superiori a delle estive, ma le gomme invernali per eccellenza sono quelle con il simbolo Three peaks, che oltre alla particolare mescola dispongono anche di lamelle che sono state appositamente studiate per offrire un grip ancora maggiore su neve e ghiaccio e hanno superato specifici test che sono previsti per l’attribuzione di questo simbolo. L’Europa però non risconosce ancora questo simbolo.

Pneumatici invernali: termiche o lamellari? Ecco la differenza

Sul mercato esistono due tipologie di gomme da neve: le termiche o le lamellari che differiscono, ovviamente, tra di loro. Le termiche sono quelle ruote caratterizzate da una particolare mescola che resta morbida anche in condizioni di temperatura molto bassa. In questo modo l’aderenza resta sufficiente anche su neve o ghiaccio, grazie alla maggiore elasticità dei tasselli ma, nonostante questo, la vostra guida deve comunque restare piuttosto prudente.

Per quanto riguarda invece le lamellari, invece, queste si contraddistinguono per il particolare disegno dei tasselli, qui più “pronunciati” rispetto al normale e dotati di “lamelle”, come dice il nome stesso. Questi si riempiono di neve riuscendo a migliorare l’aderenza fornendo un contatto neve su neve, più forte rispetto a quello gomma su neve.

Pneumatici invernali, quali e come li scelgo?

Esiste una gomma invernale per ogni categoria di auto. Per prima cosa è bene prendere seriamente in considerazione tutte le caratteristiche tecniche della vettura in questione che sono riportate sulla carta di circolazione sotto forma di speciali codici. Le informazioni presenti sono le misure omologate e i codici di velocità. Proprio questi ultimi sono molto importanti. Per legge, infatti, si possono pure utilizzare gomme con codici superiori a quelli indicati, ma non inferiori. Gli pneumatici invernali possono invece avere un codice inferiore a quello previsto, ma non più basso di Q. Ecco nel dettagli i codici:

* Q: fino a 160 Km/h
* R: fino a 170 Km/h
* S: fino a 180 Km/h
* T: fino a 190 Km/h
* H: fino a 210 Km/h
* V: fino a 240 Km/h
* ZR: oltre i 240 Km/h

L’ultima indicazione riguarda l’indice di carico, che indica il massimo peso supportato dalla ruota. Anche in questo caso non si possono montare ruote con carico indicato inferiore a quello previsto per la propria vettura.

Pneumatici e catene da neve: costi

Il costo dipende ovviamente dal tipo di gomma. Nel momento in cui si inizia a considerare l’acquisto, poi, ci sono anche dei “costi nascosti” che non sono altro che il montaggio, l’eventuale costo di un altro set di quattro cerchi nel caso in cui si opti per una misura inferiore o superiore rispetto a quella in uso e, in caso di mancato spazio in garage, lo stoccaggio delle gomme non in uso, che vanno lasciate solitamente al gommista di fiducia. Il costo del montaggio sarà più o meno elevato a seconda che abbiate un secondo set di cerchi a disposizione.

Cambiare le gomme sullo stesso cerchio è infatti un’operazione più lunga e richiede la successiva operazione di equilibratura del pneumatico. La cifra si aggira attorno ai 10 o 20 euro per gomma. Il costo dello stoccaggio, invece, è mediamente compreso fra i 20 ed i 30 euro ogni sei mesi (cioè ad ogni cambio di stagione). Si può pagare qualcosa in più per il deposito di pneumatici particolarmente grossi, come quelli dei SUV sportivi.

Per quanto riguarda invece il set catene da neve, anch’esso ha un costo che va da un minimo di 30 euro fino ad un massimo di 150, la cosa a cui prestare attenzione, in questo caso, è che sull’imballaggio ci sia uno di questi due codici importanti appunto per designare le catene “sicure”: le sigle sono CUNA NC 178-01 oppure ON – V 5117.

Pneumatici invernali: marche, prodotti, prezzi

Ma quali sono i pneumatici invernali migliori sul mercato? Ovviamente non c’è una risposta univoca. I modelli di pneumatico hanno generalmente lo stesso nome, al quale si aggiunge l’opzione run flat. È necessario rivolgersi al singolo produttore per sapere se quel tipo di pneumatico è previsto per il proprio modello di auto. Per quanto riguarda i prezzi, questi dipendono da misura e modello di auto.

Per Bridgestone i modelli invernali comprendono tutta la linea Blizzak con misure che partono da 14” per arrivare fino a 21” a seconda del modello e prezzi che vanno da un minimo di 60 euro a un massimo di circa 320 euro. C’è un discorso speciale per il Driveguard, un run flat di tipo particolare: infatti è attualmente l’unico pneumatico montabile su qualsiasi modello di auto (sempre a condizione che abbia il TPMS); Driveguard e Driveguard Winter hanno mediamente prezzi da 80 a 110 euro.

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Per quanto riguarda Continental, la scelta è tra ContiPremiumContact, ContiWinterContact e ContiIceContact con prezzi da 85 a 195 euro. Dunlop, invece, offre il WinterSport 5, con un costo che va da 105 a 125 euro. Goodyear propone Vector 4Seasons 2, EfficientGrip e Ultra Grip Performance 2 con prezzi da 85 a 135 euro.

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Michelin, invece, offre una gamma piuttosto ampia con Alpin 5, Alpin A4 ZP, la serie Latitude e quella X-Ice nelle sue varie declinazioni con prezzi medi compresi tra 110 a 150 euro. Pirelli, infine, propone nel suo catalogo diversi pneumatici come Chrono Winter, Ice Zero, Scorpion Ice & Snow, Scorpion Winter 2, a partire da un minimo di 69 euro per arrivare a quasi 180 euro.

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Cos’è uno pneumatico Run Flat

Da diversi anni i pneumatici run flat sono entrati sul mercato. Si tratta tuttavia di un tipo di prodotto ancora di nicchia, dati gli alti costi e le sue caratteristiche intrinseche che ne frenano l’adozione sul mercato di massa. Ciò non toglie che si tratti di gomme interessanti.

Innanzitutto cos’è un pneumatico run flat? E’ una gomma in grado di continuare la propria marcia anche dopo una foratura, in modo ovviamente limitato. Generalmente consentono di percorrere 80 km ad una velocità massima di 80 km/h.

Il grande vantaggio dei pneumatici run flat è la possibilità di proseguire il proprio viaggio senza dover sostituire la ruota in strada, operazione sempre seccante e che può diventare molto pericolosa se ci si trova in spazi stretti e non protetti dal resto del traffico. Ma come fa un pneumatico a viaggiare anche se è forato? Essenzialmente i run flat sono costruiti con un consistente rinforzo ai lati. In questo modo riescono a sostenere il peso del veicolo senza deformarsi e surriscaldarsi eccessivamente anche quando viene a mancare l’aria.

Allora perché tutte le auto non montano questi pneumatici? Semplice: i costi. Infatti il costo di produzione è superiore proprio per le diverse caratteristiche costruttive; inoltre ogni pneumatico run flat deve essere calibrato per un tipo specifico di veicolo. Non basta controllare misura e codice di velocità: ci si deve accertare che quel produttore abbia in listino la gomma adatta proprio a quel modello di auto.

Un altro particolare che ne impedisce una larga diffusione è la necessità che l’auto sia dotata di sensore TPMS, il dispositivo che tiene sotto controllo la pressione degli pneumatici ed emette un allarme se questa scende troppo. È indispensabile proprio perché, potendo anche marciare sgonfio, il run flat renderebbe molto difficile accorgersi della foratura. E’ vero che il TPMS è diventato obbligatorio in Europa per tutti i veicoli immatricolati dal 1° novembre 2014, però c’è anche tutta la massa sterminata di veicoli precedenti che non ne è dotata.

Un altro fattore è la necessità della sua sostituzione. Un run flat forato non si ripara, perché è impossibile valutarne esattamente le condizioni dopo una marcia senza pressione. Per tutti questi motivi i pneumatici di questo tipo vengono montati solo su alcuni modelli di auto premium. Infine, anche l’operazione di sostituzione è più costosa, perché i gommisti devono avere un’attrezzatura speciale e una competenza specifica per i run flat. Non tutte le officine sono qualificate per questo lavoro. Si tratta comunque di pneumatici che consentono una sicurezza maggiore.

Migliori pneumatici invernali per qualità-prezzo

Pneumatico invernale in officina durante il montaggio
Migliori pneumatici invernali per qualità-prezzo Foto Pixabay | Geraldoswald62

In commercio ci sono alcuni pneumatici a prezzi più bassi, ma di buona qualità. Un tipo di prodotto che può essere appetibile per tutti quegli automobilisti che non vogliono sostenere spese troppo eccessive e avere uno pneumatico comunque di buona qualità, anche se non paragonabile a quelli delle grandi case produttrici. Ecco quali sono alcune di queste gomme per auto a prezzo ridotto e quali sono le loro caratteristiche.

Questi pneumatici sono prodotti in Germania dal gruppo Continental. Hanno degli alti standard di efficienza ad un prezzo ottimo. Le principali caratteristiche dei pneumatici Barum Polaris sono una maggiore resa chilometrica, la massima trazione e una singolare potenza di frenata, la riduzione del rischio di aquaplaning, la sicurezza in frenata sul bagnato. Barum Polaris è uno pneumatico invernale ad alte prestazioni che è adatto per le auto di ogni tipo.

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Pneumatici Nexen Winguard Snow’G WH2

Lo pneumatico termico Nexen Winguard Snow’G WH2 (il più economico tra tutti quelli visti) è dotato di battistrada con il disegno direzionale capace di scaricare in maniera efficiente acqua e fanghiglia da sotto della ruota. La gomma si caratterizza per il livello ottimale delle prestazioni e prezzo non elevato, con misure disponibili in vendita variano da 14” a 17”. Nexen Winguard Snow’G WH2 è uno pneumatico invernale che si caratterizza per le prestazioni bilanciate su tutti i tipi della superficie stradale.

Tra i vantaggi che offre i più importanti sono la buona tenuta di strada e la riduzione degli spazi di frenata sulla neve, altissimo livello di resistenza all’aquaplaning e un’ottima trazione sulle superfici innevate anche con lo stile di guida dinamico. La nuova costruzione del battistrada Nexen Winguard Snow’G WH2 è munita, infatti, di numerosi integli 3D e grazie a questo vantaggio il battistrada ha molti bordi che aiutano a mantenere buone tenuta di strada sulle superfici innevate e ghiacciate. Di conseguenza ogni singolo blocco del battistrada circondato dai bordi garantisce buona aderenza.

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Che cosa sono gli pneumatici invernali spray

Dal 15 novembre di ogni anno, su molte strade italiane, è obbligatorio montare pneumatici invernali o avere le catene da neve a bordo, ma per chi si ritrova a fare i conti con una nevicata improvvisa può esserci anche la soluzione delle cosiddette gomme invernali spray.

Si tratta di bombolette contenenti particolari polimeri, che una volta spruzzati sul battistrada, garantiscono un’aderenza paragonabile a quella dei pneumatici invernali, ad un costo nettamente ridotto. Molti sono i produttori, e i prezzi si aggirano tra i 5 e i 10 euro a bomboletta. L’applicazione non è semplicissima, perché bisognerà muovere l’auto almeno una o due volte per poter spruzzare lo spray su tutta la superficie dello pneumatico, ma è abbastanza rapida. Si tratta di una soluzione pensata per tutti coloro che non hanno le gomme da neve e, montando delle normali coperture estive, si trovano a dover fare i conti con una nevicata.

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Il vantaggio principale è dato dal costo: molti automobilisti restano infatti scoraggiati dall’alto prezzo di acquisto delle gomme specifiche, pensando che in fondo, nonostante la normativa in vigore, possano servire solo in caso di sporadiche nevicate. Grazie alle gomme da neve spray è possibile superare brevi tratti stradali innevati, senza avere troppe difficoltà.

Le gomme da neve spray si devono applicare in modo uniforme sul battistrada di tutti i pneumatici dell’auto. Per questo è necessario spostare almeno un paio di volte la vettura, per evitare di lasciare scoperte le parti battistrada che poggiano a terra. Dopo l’applicazione si forma un sottile strato di polimeri attivi che, secondo le ditte produttrici, garantiscono un’aderenza simile a quella dei pneumatici invernali.

I difetti delle gomme da neve spray tuttavia non sono pochi. Prima di tutto lo strato di polimeri dura pochissimo: una decina di chilometri, a patto che non si superino i 25-30 km/h di velocità. L’applicazione, pur essendo rapida, risulta un po’ laboriosa dato che si deve spostare l’auto per almeno un paio di volte. Inoltre, nonostante quanto affermato dai produttori, può capitare che i battistrada originali vengano rovinati dallo spray. Diciamo che le gomme da neve spray possono essere una soluzione di fortuna per chi si ritrova a dover affrontare improvvisamente una nevicata, percorrendo pochi chilometri a velocità limitata. In tutti gli altri casi risultano pressoché inutili, tenendo anche presente che per il codice della strada non sono equiparate né alle catene da neve né ai pneumatici invernali.

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