Diversi membri della famiglia Agnelli si sono fatti le ossa nella Casa di Pontedera. La storia di un legame che ha radici profonde.
Il “progetto culturale” promosso dalla Piaggio ha come scopo la ricostruzione e la valorizzazione della storia dell’azienda e si compone di una triade: la Fondazione Piaggio, L’Archivio storico e il Museo Piaggio. Nel 2003 il Museo e L’Archivio sono stati riconosciuti come Miglior Museo e Archivio d’Impresa in Italia nell’edizione Premio Impresa e Cultura. Una storia in cui rientra, a pieno titolo, anche la famiglia Agnelli.

Nel progetto culturale rientra l’Archivio Storico “Antonella Bechi Piaggio”: costituito da 13 fondi, l’Archivio Storico Piaggio, con sede a Pontedera (Pisa) conserva la documentazione cartacea dell’azienda dalle origini ad oggi, in tutte le sue attività e in tutti i suoi settori. Presenta, inoltre, una ricca raccolta di fotografie, campagne pubblicitarie e filmati storici del periodo sotto FIAT.
Da archivio il nome “Vespa” fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio il quale di fronte al prototipo del nuovo mezzo esclamò: “sembra una vespa!” per la somiglianza con l’omonimo insetto, grazie alla parte centrale molto ampia, la “vita” stretta e per il ronzio del motore. Il binomio Piaggio e Vespa è indissolubile, ieri come oggi. Dopo la morte di Enrico Piaggio, avvenuta nel 1965, l’azienda passa sotto il controllo degli Agnelli, in quanto Umberto aveva sposato la figlia di Enrico, Antonella Bechi Piaggio.
La partecipazione degli Agnelli in FIAT
E’ risaputo che i rampolli di casa Agnelli – Elkann, subito dopo l’adolescenza, abbiano fatto esperienze in incognito come operai nelle ditte di famiglia. E’ stato così per il compianto Giovannino Agnelli, scomparso nel ’96. E’ stato così anche per Lapo che, classe 1977, ha lavorato in catena alla Piaggio a Pontedera nella metà degli anni Novanta, quando alla guida dell’azienda c’era proprio Giovannino: “Era un bel momento, sono molto contento di averla fatta quell’esperienza in Piaggio”. Lapo prese parte anche a uno sciopero degli operai: “Mi dispiacque fare uno sciopero verso mio cugino a cui volevo tanto bene, ma non potevo fare altrimenti“.

Non sappiamo se nemmeno quest’ultima confessione potrà valergli, da sola, una solidarietà operaia e proletaria. Ma forse è proprio sulla politica che Lapo dà il meglio. Ha lavorato alla Piaggio per farsi le ossa e Giovanni Alberto Agnelli ne è stato il presidente e in generale i membri della famiglia hanno spesso lavorato in Piaggio. Affari di famiglia che spesso si sono intrecciati con le sorti di molti lavoratori.