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Tre modelli a loro modo ricchi di storia e significato, quelli che Peugeot porterà ad Auto e Moto d’Epoca 2016, la più importante rassegna italiana dedicata al settore dei veicoli storici. Agli albori dell’industria automobilistica, la carrozzeria cabriolet era la regola. Ed è curioso scoprire come si sia arrivati a quella configurazione che, oggi, non rappresenta più un motivo di particolare sorpresa, ma che può considerarsi rivoluzionaria per il 1934, anno in cui Peugeot presentò la 401 Eclipse. Fu la prima coupé-cabrio della storia, con tetto in metallo che ripiegava nel bagagliaio.
Tutto si deve a un dentista, Georges Paulin, che pensò bene, insieme alla carrozzeria Pourtout – che già realizzava variazioni fuoriserie delle Peugeot del tempo – di creare un meccanismo, ribattezzato (e brevettato) Eclipse, per ripiegare il tetto nel bagagliaio.
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Si cimentarono sul telaio di una Peugeot 301 e il risultato ottenuto piacque a tal punto a Peugeot da acquistarne brevetto e nome. Da lì, la casa transalpina realizzò la 401 Eclipse, è il 1934 e solo 80 esemplari arriveranno su strada. Nel 1935, invece, l’offerta si fa più ampia: Peugeot 402 Eclipse viene proposta in versione 2+2 e in quella passo lungo da 5 posti, con sigla E4Y, esemplare che sarà esposto al salone di Padova, direttamente dal Museo de l’Aventure Peugeot di Sochaux.
Il fil rouge che lega i tre modelli della casa transalpina ad Auto e Moto d’Epoca 2016 è la carrozzeria cabriolet. Cinquant’anni dopo la 402 Eclipse, il marchio del Leone è al lavoro sulla 205. Appena il tempo di lanciare la berlina e nel 1983 iniziano i primi test di una versione scoperta, con capote in tela, verificandone i meccanismi. Si dovrà attendere il 1986 perché venga lanciata la prima 205 cabriolet, la CTI, allestita da Pininfarina, che all’epoca riceveva la scocca della 205, interveniva per rimuovere il tetto, irrigidire il telaio, installare la capote e gli interni, dopodiché le auto modificate tornavano in Francia, in Peugeot, per la fase finale del “matrimonio”, ovvero, l’accoppiamento con la meccanica. Il ciclo di vita della Peugeot 205 CTI proseguì fino al 1995, con 72.142 esemplari complessivamente realizzati, appena l’1.2% del totale di 205 prodotte, mentre quelle con motore GTi furono 27.999. L’esemplare esposto a Padova fa parte del Club Storico Peugeot Italia.
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Rarissima, infine, l’interpretazione di 205 CTI firmata Gutmann. L’elaboratore tedesco è noto per gli interventi sulla berlina, ma la cabrio esposta ad Auto e Moto d’Epoca può considerarsi probabilmente l’unico esemplare importato dalla Germania. Appartiene alla collezione di Francesco Botter e gli interventi che Gutmann realizzò sulla 205 CTI Cabriolet consentivano di guadagnare 30 cavalli dal motore 1.9 litri, per complessivi 160: testata 4 valvole per cilindro della Peugeot 309, scarico sportivo, centralina elettronica rimappata, filtro aria sportivo e radiatore dell’olio per guadagnare potenza. Un cambio modificato nella scalatura dei rapporti, l’assetto ribassato di 30 millimetri, l’adozione di una barra duomi e la presenza dei cerchi da 15″, le altre modifiche legate all’handling. C’è, poi, la personalizzazione estetica, sotto forma di un cofano motore più alto, ripreso dalla 205 Automatic e le targhette identificative del modello.
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