Novità all’esame per la patente. Un corso obbligatorio aiuterà a salvare delle vite.
L’esame per ottenere la licenza di guida è uno dei traguardi più ambiti da coloro che desiderano muoversi in maniera indipendente non appena raggiunta la maggiore età. Fino a qualche tempo fa già a 17 anni ci si iscriveva in autoscuola in modo portarsi avanti con la teoria e, non appena spente le 18 candeline, affrontare subito la pratica per poi attendere, genericamente poco, il regalo dell’agognata auto da parte di genitori o nonni.
Da allora le cose sono un po’ cambiate, ma il conseguimento della patente resta sempre un momento importante della vita. Sebbene l’automobile abbia perso il carattere di status symbol tra le nuove generazioni, talvolta le quattro ruote sono viste come una vera e propria fonte di salvezza specialmente da chi abita in zone con scarsi collegamenti alternativi. Per incentivare i giovani ad ottenere il documento, comunque, ha preso corpo un progetto costituito da un corso che, letteralmente può salvare la vita.
L’idea è nata da Fabio Costantino, un cardiologo clinico specialista in malattie cardiovascolari con l’obiettivo di diffondere in maniera capillare le nozioni di primo soccorso. Il suo nome è Cardiosecurity Italia e presto diventerà realtà. L’intenzione è quella di rendere obbligatorio il corso BLS-D che insegna come praticare un massaggio cardiaco, oltre all’utilizzo del defibrillatore. Gli utenti di riferimento saranno coloro che devono ancora conseguire la licenza, come chi ne è già in possesso fino al compimento del 60esimo anno di età.
Nella proposta di legge si specifica come dovranno essere altresì insegnate tutte le pratiche di disostruzione delle vie superiori nell’adulto e nei bambini, così da poter salvare vite in caso di bisogno. Come sottolineato dal servizio d’emergenza 112, si tratta di manovre cruciali in quanto, se ben fatte, consentono il pieno recupero del paziente una volta sopraggiunto sul luogo il personale specializzato.
Il fine è appunto quello non solo di far sopravvivere la persona che è stata colta da malore, ma altresì di garantirle una buona qualità di vita scongiurando il rischio di disabilità. Per l’ideatore del progetto questo non vuole essere un programma politico, ma un intervento legislativo atto ad accrescere il livello di impegno civile da parte di tutta la cittadinanza, in quanto ancora oggi troppe persone muoiono prima di riuscire a raggiungere l’ospedale.