Cambia tutto per quanto riguarda la patente: arriva la nuova direttiva, non ci sono più limiti. Tantissimi sono nei guai.
L’Unione Europea da sempre spinge per normative sempre più uniformi tra i paesi membri. Questo è vero anche per quanto riguarda le regole della strada e in particolare quelle che sono le direttive sulla patente. Rimangono infatti alcune, seppur sottili, differenze sulle modalità in cui è possibile ottenere questo documento. Basta pensare, per esempio, al dibattito ormai da tempo presente sull’età minima in cui è possibile sostenere l’esame. Si continua a discutere sul porre un limite comune fissato ai 17 anni, contrariamente ai 18 che per esempio attualmente sono previsti dal nostro ordinamento. In attesa di capire se vi saranno novità e se le cose cambieranno da questo punto di vista, sono comunque arrivate nelle ultime ore delle importanti novità.
Le normative dell’Unione Europea puntano a favorire gli spostamenti dei cittadini tra gli stati membri, e consentire di muoversi liberamente senza problemi di nessun genere. Per questo è importante che vi siano documentazioni e norme uniformi riconosciute all’interno dell’Unione. E’ centrale però il tema della sicurezza stradale, che deve essere garantita. I singoli paesi, infatti, devono anche essere agevolati in quelle che sono le attività di controllo e sanzioni in caso di infrazioni. E nelle scorse ore è stata approvata una normativa che va proprio in questa direzione.
Il Consiglio Trasporti UE ha approvato una norma che renderà il ritiro della patente valido in tutti i paesi membri. La norma sta dunque per entrare in vigore, e una volta superato l’ultimo passo dell’iter diventerà effettiva.
Se uno stato membro riscontrerà un’infrazione tale da venire sanzionata con il ritiro della patente da parte di un cittadino non residente, questo dovrà immediatamente essere comunicato al paese che ha rilasciato il documento. Si avranno 10 giorni di tempo per effettuare la comunicazione, in modo da assicurarsi che la sospensione venga effettuata nel paese di residenza al rientro, poi lo Stato membro dovrà decidere se estendere questa sospensione a tutti gli altri Stati membri dell’Unione Europea.
Questa norma punta a rendere più semplice e efficace la comunicazione tra i diversi paesi in modo da agevolare le procedure di controllo e accertarsi che le sanzioni siano effettivamente rispettate, garantendo la sicurezza dei cittadini del nostro continente.