Anche chi guida da molti anni è a rischio quando c’è la patente di mezzo: occhio a queste condizioni, se si verificano è la fine
L’ignoranza della legge non è ammessa, una regola che vale per gli automobilisti. Certo, ci sono i segnali e la viabilità da conoscere, bisogna anche essere preparati sulla guida e sui limiti da rispettare in tutti i sensi. Ma chi sa con precisione quando è ora di rinnovare la patente, quali sono i limiti di età e soprattutto cosa si rischia?
Partiamo dalle regole base. La patente di guida deve essere rinnovata periodicamente, con intervalli di tempo previsti dalla legge, in particolare l’articolo 126 del Codice della Strada. Chi fosse trovato alla guida con patente scaduta, rischierebbe una multa dai 158€ a 638€.
I tempi dipendono esclusivamente dall’età, oltre che dal tipo di documento. In particolare per le patenti AM, A1, A2 e A, ma anche quelle B1, B e BE sono ogni 10 anni fino al compimento dei 50 anni e ogni 5 anni fino al compimento dei 70 anni.
A seguire, ogni 3 anni fino al compimento degli 80 anni e ogni 2 anni dopo il compimento degli 80 anni. Invece per patenti speciali AMS, A1S, A2S, AS, B1S, BS devono essere rinnovate ogni 5 anni, fino al compimento dei 70 anni di età.
A differenza della prima volta, però, cambiano decisamente i tempi che sono molto più celeri. In questo caso infatti basta pagare alcuni bollettini e marche da bollo, sottoporsi ad una visita medica utile a stabilire l’idoneità psico-fisico alla guida e completare le pratiche. Soprattutto, ci sono diversi modi per fare le visite: presso una scuola guida o un’agenzia di pratiche auto, ma anche alla ASL territoriale, da un medico militare o del lavoro, dai servizi sanitari delle Ferrovie, che sono abilitati.
Patente, il pericolo dietro l’angolo: non basta pagare per il rinnovo
Rinnovare una patente non ha un costo fisso, anche se esiste un range di prezzi. In realtà dipende dagli uffici a cui ci rivolgiamo. In genere se la visita è effettuata presso la ASL può costare tra i 50 e i 70€, ma i tempi di attesa possono allungarsi. Nelle autoscuole o agenzie di pratiche auto, il rinnovo della patente va dai 90€ ai 150€, però si risparmia tempo.
Quali sono i documenti necessari? Anzitutto la patente che sta per scadere (se è scaduta non si può circolare), un documento di identità in corso di validità e la tessera sanitaria. Poi anche due fototessere recenti, quelle che si usano per tutti i documenti, e certificazioni mediche di eventuali patologie che possono influire sulla guida. Servono però anche i versamenti fatti tramite PagoPA per la tariffa N004 (diritti rinnovo patente), con la cifra di 10,20€ + 16€ di imposta di bollo.
Una volta effettuata la vista, con tutte le possibilità che ti ho elencato, se l’esito è positivo il medico direttamente oppure l’agenzia pratiche o la scuola guida, trasmettono tutto al ministero dei Trasporti. E la ricevuta permette comunque già di guidare, in attesa che arrivi il vero documento.
La patente nuova invece sarà consegnata a casa con posta assicurata e spese di spedizione a tuo carico, pari a 6,80€ da pagare al postino al momento della consegna. Ma cosa fare se la patente rinnovata non arriva antro 15, massimo 20 giorni dalla visita? Ci sono due numeri verdi da chiamare: il primo è 800.232323 del ministero, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20, e il sabato dalle 8 alle 14, con un operatore. Il secondo è 800.979416 di Poste italiane, disponibile a qualsiasi ora 7 giorni su 7, con risponditore automatico, per informazioni sulla spedizione.
Queste sono le regole valide per tutti. Ma dopo una certa età, diciamo quella vicina alla pensione e negli anni successivi, l’attenzione deve essere doppia. Nella storia delle patenti italiane ci sono stati casi limite, come quello del signor Guido Varesi che nel 2016 quando aveva 104 anni ha ottenuto il rinnovo e guidava ancora la sua 500.
Un’eccezione, perché la norma è molto diversa e le persone anziane sono certamente quelle più a rischio quando si tratta di rinnovare una patente. Perché i limiti temporali sono decisamente più stretti, perché dall’ultima volta che sono passati possono essersi presentate malattie anche invalidanti, perché il fisico non è più quello di in tempo. Quali sono quindi le circostanze che portano a non ottenere il rinnovo, oppure ad averlo solo parziale?
Guidatori anziani a rischio mancato rinnovo, come comportarsi e le regole da seguire
La revoca delle patente, in questo caso sotto forma di mancato rinnovo, avviene in tutti i casi di impedimento alla guida, giudicato dal medico visitante: perché a tutte le età la visita è un obbligo, non solo un’opportunità, e quindi dipende da chi deve rilasciare il nulla osta stabilire le condizioni psico-fisiche di chi guida.
In particolare come abbiamo ricordato, dopo i 70 anni il rinnovo scatta ogni 3 anni e dopo gli 80 ogni 2. Se il medico che esamina ha dubbi, può prevedere controlli maggiormente approfonditi e specifici. Ancora di più nel caso di una persona anziana. E nel caso in cui fosse accertato che non sussistono i requisiti, in base all’articolo 130 del Nuovo Codice della strada, la Motorizzazione Civile può revocare la patente.
I requisiti per il rinnovo della patente sono molto chiari. Quelli visivi prevedono per chi ha una visione binoculare (cioé con due occhi buoni) una visione complessiva di almeno 7/10 con non meno di 2/10 con l’occhio peggiore. Invece quelli con visione monoculare devono raggiungere una capacità di almeno 8/10 nell’occhio residuo. Nel caso, possono essere utilizzate lenti di qualsiasi valore diottrico e non conta differenza tra le due lenti.
Stesse regole valgono con l’udito che deve essere non inferiore a metri 2 di distanza per ciascun orecchio. Questo vale anche con l’uso di protesi auricolari, quindi apparecchi acustici, il cui utilizzo sarà annotato sulla patente con il codice 02.
Ma ci sono limitazioni anche per chi soffre di diabete mellito, in terapia con insulina o con antidiabetici orali. In questo caso si deve allegare la relazione di un diabetologo di ente pubblico che abbia una data non superiore a tre mesi prima. Stesso discorso per chi ha patologie cardiache importanti e ancora di più per chi soffre di apnee notturne.
In quest’ultimo caso la norma parla chiaro. “La patente di guida non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti affetti da disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte”.