Ci sono nuove regole per la patente auto ma molte di quelle storiche sono ancora valide: fate attenzione, non c’è più tolleranza
Vuoi guidare una macchina? Ti serve la patente B, non ci sono scorciatoie o vie di mezzo. Oggi è così, ma non sono in vista cambiamenti epocali in Italia anche se più volte torna di moda l’argomento di abbassare l’età minima per conseguire il documento.
In realtà fino alla maggiore età non è possibile e non sono in vista modifiche. Ecco perché, sia che tu abbia quasi 18 anni, oppure 40 senza aver mai sostenuto l’esame, le regole per la patente B rimangono le stesse. Partiamo dalle basi: frequentare la Scuola Guida con le sue lezioni teoriche none può essere sostenuto anche dai privatisti, a patto di essere in regola con documenti e pagamenti.
Quanto costa? Come minimo circa 150 euro per presentare tutti i documenti e altri 100 euro per sostenere l’esame di teoria. Inoltre ci sono almeno sei esercitazioni di guida obbligatorie anche per i privatisti. Qui però i costi dipendono dalle singole Scuole Guida
La documentazione da presentare è la stessa, a cominciare dal certificato medico rilasciato da un medico ufficiale sanitario abilitato e da un certificato anamnestico rilasciato dal proprio medico di base. Inoltre tre fototessera recenti e a capo scoperto (salvo che non ci siano comprovati motivi religiosi), la fotocopia di un documento d’identità e del codice fiscale, oltre di un’altra patente se già in possesso. Infine il modulo TT2112 che si trova sul sito della Motorizzazione o sul Portale dell’automobilista e le ricevute di pagamento con i bollettini postali prestampati disponibili in Motorizzazione o alle Poste.
Così la Motorizzazione Civile consegna la marca per prenotare l’esame di teoria, da sostenere entro sei mesi dalla presentazione delle domande. Per legge, sono due le prove che il candidato può sostenere in quel periodo: chi non riesce a superare una delle due dovrà presentare una nuova domanda.
Fino al 2020 l’esame teorico prevedeva 40 quiz a risposta multipla (quindi Vero o Falso) con un tetto massimo di 3 errori per superarlo. Dopo la pandemia le domande siamo scesi a 30 quiz in 20 minuti, per abbreviare i tempi di permanenza: ma comunque con 4 errori l’esame non è superato.
Dopo aver superato la prova di teoria, il candidato ottiene il foglio rosa che ha la durata di un anno, ma prima dell’esame pratico devono passare almeno 30 giorni. Sono previsti tre tentativi nell’arco di 11 mesi e il veicolo utilizzato per l’esame, in genere messo a disposizione dalla Scuola Guida, deve essere a quattro ruote e di categoria B, con una velocità di almeno 100 km/h.
Una serie di manovre, con il commissario esaminatore che siederà dietro, per una durata tra i 20 e i 30 minuti verificando la guida sicura, il comportamento nel traffico e la conoscenza del codice. Non esiste una regola che quantifica gli errori possibili, sta solo all’esaminatore decidere.
Patente auto, durissimo colpo per tutti: attenzione alle scadenze, non c’è tolleranza
I neopatentati, quindi chi ha la patente B da meno di 3 anni, non possono andare oltre i 100 km/h in autostrada e superare i 90 km/h sulle strade extraurbane principali. E se si commettono infrazioni durante i primi tre anni di patente, la decurtazione dei punti sulla patente sarà raddoppiata.
Ma cosa succede invece a chi ha la patente da diversi anni? Tutto quello che bisogna controllare sono scadenze e punti, perché tutti i documenti indispensabili per la guida di autoveicoli e motoveicoli (quindi anche la patente A) devono essere in regola.
Il Codice della Strada non prevede deroghe o tolleranze: basta anche solo un giorno di patente scaduta per incorrere in sanzioni o ancora peggio fermi amministrativi del veicolo. Guidare con la patente scaduta è un rischio, meglio sapere a cosa si va incontro.
Le norme attuali dipendono in particolare dall’articolo 126. Chi guida con i documenti scaduti rischia una sanzione amministrativa che parte da 158 e arriva fino a 638 euro, ma anche una sanzione amministrativa accessoria, quindi il ritiro della patente.
La durata della patente è collegata all’età oltre che ai requisiti fisici e psichici del guidatore. In particolare le regole attuali sono queste:
- Patenti categoria AM, A1, A2, A, B1, B e BE: fino a 50 anni di età sono valide per 10 anni. Tra i 50 e i 70 anni sono valide per cinque anni, dopo i 70 anni sono valide per 3 anni. Al compimento dell’ottantesimo anno di età la validità delle patenti di guida (categorie commi 2, 3, 4 e 5) è di 2 anni.
- Patenti categoria C1, C1E, C e CE: fino al compimento di 65 anni sono valide per 5 anni. Oltre tale limite di età sono valide per 2 anni. E al compimento del sessantacinquesimo anno di età le patenti C e CE abilitano alla guida di autotreni ed autoarticolati di massa complessiva a pieno carico non superiore a 20 tonnellate.
- Patenti categoria D1, D1E, D e DE: fino a 70 anni sono valide per 5 anni, dopo sono valide per 3 anni.
- Patenti di guida speciali categorie AM, A1, A2, A, B1 e B: dal rilascio sono valide per 5 anni. Dopo i 70 anni di età sono valide per 3 anni.
Quando è ora quindi di rinnovare la patente? Si può fare in anticipo rispetto alla data di scadenza, prevista sempre nel giorno e nel mese del compleanno del conducente, anche fino a quattro mesi prima. Se la patente non viene rinnovata in questo periodo di tempo per ottenere il rinnovo dell’abilitazione alla guida è necessario sostenere un esame pratico.
Per il rinnovo è necessario sottoporsi ad una visita medica con l’accertamento dei requisiti fisici e psichici di idoneità alla guida da parte di medici abilitati. In caso di esito positivo, il medico consegna al conducente la ricevuta di avvenuta conferma di validità. Questa permette la circolazione sul territorio italiano fino al ricevimento a domicilio del nuovo documento.
Bonus patente 2023, come funziona e a chi è dedicato il sostegno economico del governo
Ma a proposito di patente, non tutti sanno che da quest’anno è attivo il Bonus Patente 2023. Un contributo riconosciuto dal governo agli Under 35 che devono conseguire tutte le licenze di tipo C (C, C1, CE, C1E) e D (cioé D, D1, DE, D1E). Inoltre copre anche i costi per la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC).
Un contributo varato dal governo Draghi per fornire un sostegno a chi vuole intraprendere un nuovo lavoro nel mondo dei trasporti. Le patenti professionali infatti implicano spese importanti che non tutti sono in grado di sostenere.
Il Bonus patente è sotto forma di voucher e deve essere utilizzato nel periodo fino al 31 dicembre 2026 per la formazione professionale di nuovo personale. Un beneficio indirizzato a cittadini italiani ed europei che copre l’80 per cento della spesa sostenuta per un valore massimo di 2.500 euro. Potrà essere richiesto solo una volta, non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non deve essere conteggiato nell’Isee.
Lo gestisce la piattaforma ‘Buono patenti autotrasporto’ sul portale del Ministero delle Infrastrutture. Come per altri bonus per inoltrare domanda sarà necessario registrarsi procedendo all’autenticazione tramite Spid, Cie o Cns e dovrà essere utilizzato entro e non oltre i 60 giorni dalla sua emissione. Entro 30 giorni dall’emissione della fattura, sulla quale è riportato il valore del buono, all’autoscuola sarà liquidato il valore del voucher.