La maggior parte del parco circolante è vecchio, inquinante e con costi di manutenzione – proprio a causa dell’età avanzata dei veicoli – decisamente elevati. È questo l’identikit dell’auto in Italia, tracciato dall’Autoritratto 2020 Aci, l’annuale fotografia che l’Automobile Club d’Italia scatta, ogni dodici mesi, sulla situazione dei mezzi di trasporto nel nostro Paese.
Il primo dato che salta all’occhio è quello relativo alla crescita del parco auto in Italia negli ultimi 20 anni. Nel 2000, infatti, circolavano sulle strade italiane poco più di 32 milioni di auto, adesso invece sono diventati 39,5 milioni i veicoli che popolano il paese con un rapporto tra autovetture e popolazione è di 655 auto ogni mille abitanti.
Una crescita che certifica la crescita della mobilità in Italia, ma le buone notizie si esauriscono qui. A fronte dell’aumento, infatti, non corrisponde un beneficio reale per gli automobilisti che si trovano a circolare con vetture troppo spesso vecchie, inquinanti e con costi di gestione altissimi. Una delle voci più preoccupanti è proprio l’età media delle auto. In Italia, infatti, il 42,8% delle auto in circolazione ha da 0 a 10 anni di vita, il 23,8% da 10 a 15 anni, il 15,7% da 15 a 20 e addirittura il 17,7% supera i 20 anni. Un dato che certifica come più della metà del parco auto italiano abbia una vita di oltre 10 anni con l’età media che si attesta sugli 11 anni e 5 mesi di vita.
A risentire di questo fattore, inevitabilmente, è anche l’ambiente: di queste vetture, infatti, la maggior parte sono Euro 4 – la classe inquinante più rappresenta con 10.650.320 unità – seguita da Euro 6 con 9 milioni ed Euro 5 a quota 6.973.440 mentre le Euro 3 sono quasi 5 milioni. Le vetture Euro 2 e precedenti, invece, sono ancora quasi 8 milioni.
Tra le alimentazioni preferite dagli italiani si conferma ancora una volta la benzina che, seppur in calo, trova il favore di oltre 18 milioni di automobilisti precedendo le auto diesel (a quota 17 milioni) e quelle a GPL e metano con numeri piuttosto bassi. Ancora poco consistenti, invece, le percentuali relative a ibride ed elettriche che sommate insieme raggiungono appena 363.491 unità. L’età avanzata delle auto italiane influisce anche sui costi con gli italiani che hanno speso 46 miliardi di euro per l’acquisto, 39 miliardi per il carburante e 26 miliardi di gestione, campo nel quale rientrano le uscite relative al cambio pneumatici, manutenzione ordinaria e straordinaria. Per quanto riguarda la diffusione geografica, invece, è la Lombardia la regione italiana con più di 6 milioni di vetture, seguita dal Lazio a 3,8 e dalla Campania a 3,5.
Un identikit dell’auto in Italia che riporta alla luce la necessità di incentivi destinati non solo alle vetture green come l’Ecobonus, ma un intervento più profondo che permetta al settore automotive di ripartire di slancio dopo i dati più che negativi fatti registrare dal mercato. Il rischio che l’epidemia di coronavirus faccia registrare il dato di immatricolazioni più basso del nuovo millennio è concreto e proprio per questo le associazioni di settore chiedono l’intervento del Governo attraverso gli incentivi sulla rottamazione e non solo per ripartire di slancio. Le prossime settimane potrebbero essere decisive per cambiare i connotati di un identikit dell’auto in Italia che mette i brividi.