Gli incentivi sono molto utili, anche se quelli nuovi sono destinati a sorprendere. E in alcuni casi a fare felici molti automobilisti.
Gli incentivi sono molto utili, specialmente nel momento che tutti noi stiamo vivendo. In Italia infatti i problemi economici non sono pochi, anche parlando di automobili. Fra caro carburante, prezzi spesso fortemente alti, senza contare caro energia e inflazione, i cittadini di ogni regione del Paese fanno veramente un sacco di fatica a poter investire su una quattro ruote.
Specialmente se elettrica. Ecco quindi l’utilità degli incentivi, che danno sicuramente una mano in tal senso. Ma non stiamo parlando necessariamente di mezzi a basse o zero emissioni.
Pare proprio che verrà dato maggiore spazio ai modelli considerati tradizionali. Ma di cosa si tratta nello specifico? In questo articolo cercheremo di capirlo, anche perché si tratta di una novità che può fare soltanto che bene a tantissimi automobilisti presenti in Italia.
Gli incentivi auto, idealmente – parlando sempre di 2023 – sono contributi concessi a chi acquista autoveicoli, motocicli o ciclomotori e veicoli commerciali elettrici, ibridi o a basse emissioni di CO2. Esistono da diversi anni e sono stati disciplinati in maniera ancor più funzionale negli ultimi anni.
Per il 2022, 2023 e 2024 sono stati stanziati un totale di 630 milioni di euro, soldi che provengono dal cosiddetto fondo automotive. Quest’ultima vanta una dotazione complessiva di oltre otto miliardi fino al 2030. Le prenotazioni, cinque mesi dopo, a dirla tutta hanno avuto successo solamente i contributi per auto e moto ICE, e infatti sono già finiti.
I fondi per elettriche e plug-in sono rimasti quasi intatti. Forse l’Italia non è effettivamente ancora pronta ad un cambiamento cos’ netto e rilevante. Il che è assai probabile, visto e considerato che i veicoli elettrici costanto ancora davvero troppo. Cosa intende fare allora il Governo? La risposta a questa domanda sorprenderà tutti. Ecco cosa è stato deciso di fare.
Giungono novità nel 2023 per quanto riguarda gli incentivi. I fondi inutilizzati, ben 360 milioni di euro, verranno infatti utilizzati per spingere all’acquisto di automobili non elettriche, ma bensì alimentate a benzina e diesel. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ci sta lavorando e ne discuterà al tavolo di confronto permanente con tutti gli interpreti del settore auto il 19 giugno. Il ministro vorrebbe rendere disponibili questi soldi anche per le vetture con motori termici tradizionali.
Lo scopo è quello di cercare di svecchiare il parco auto italiano, che è uno dei più datati d’Europa, incentivando così l’acquisto di mezzi Euro 6. Ma la domanda da farsi adesso è: perché ci sono ben 360 milioni di euro rimasti inutilizzati? Lo scorso anno lo Stato ha messo a disposizione dei cittadini 700 milioni per l’Ecobonus auto a basso impatto ambientale. I soldi avanzati erano quelli destinati alle auto elettriche e ibride plug-in.
E dato che, a quanto pare, gli automobilisti italiani non sembrano ancora pronti a sostituire un mezzo a benzina o diesel con un’ibrida o elettrica, ecco che il Governo è alla ricerca di una soluzione a breve-medio termine assai funzionale. Basta pensare che su 425 milioni messi a disposizione, ne sono stati richiesti circa 65. Insomma, troppo poco. Così poco che adesso Il Ministro Urso vuole capovolgere il tavolo e cambiare davvero tutto.
Per le auto a benzina e diesel il Governo aveva stanziato 150 milioni di euro, che in poche settimane sono terminati. Tornando ai 360 milioni rimasti ‘vuoti’, cosa possiamo e dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi. Siccome i soldi messi a disposizione per vetture a basse o zero emissioni sono rimasti praticamente intatti, il Ministro Urso vorrebbe destinare i soldi alle auto termiche. Lo stesso membro del Governo capitanato da Giorgia Meloni si è espresso più volte a favore dell’utilizzo dei fondi rimasti per i modelli a benzina e diesel. Ne ha parlato anche nei mesi scorsi.
E adesso forse passerà direttamente ai fatti. Non da solo, certamente, ma è probabile che qualcosa effettivamente possa nettamente cambiare di qui in avanti. E lo può fare benissimo, a dirla tutta. La legge che ha introdotto l’Ecobonus consente di rimodulare i fondi a seconda dell’andamento del mercato. E’ possibile quindi che possa cambiare l’utilità degli incentivi. Dopotutto il mercato, attraverso i guidatori italiani, ha parlato chiarissimo.
I cittadini preferiscono i mezzi tradizionali a quelli a basso impatto ambientali. Almeno per il momento. Anche perché in Italia ci sono ancora troppi mezzi Euro 0, 1, 2 e 3 in circolazione. Urso vorrebbe usare i fondi per svecchiare il parco auto con modelli Euro 6. Anche con questo grande cambiamento, comunque, non varieranno le cose immediatamente. I tempi tecnici infatti non saranno affatto stretti e corti, ma il Governo vuole riuscire a presentare il nuovo schema per i bonus auto a settembre, quindi dopo l’estate.