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E’ il mondo delle corse il fil rouge della nuova hot hatch giapponese e questo concetto al quale si ispira la vettura viene riproposto anche negli interni. L’abitacolo offre un ambiente coinvolgente ed interattivo sottolineato dagli inserti rossi e dal pannello strumenti in stile sportivo che riporta negli indicatori i valori del turbo e della temperature dell’olio. Rivestimenti di qualità e sedili anteriori integrali sostengono il pilota e il passeggero anteriore in maniera salda e comoda. Anche il volante trasuda racing con la corona a forma di “D” e la pelle goffrata per un’impugnatura ferma e sicura con inserti satinati, dettagli nero laccati e cuciture rosse. Infine il pomello del cambio con parti cromate e i pedali sportivi in alluminio. Infotainment dotato di touchscreen da 7 pollici con navigatore mappe 3D e slot SD Card oltre all’oramai immancabile e irrinunciabile integrazione con lo smartphone grazie alle applicazioni di Apple CarPlay, Android Auto o MirrorLink. La capacità di carico del bagagliaio è notevole nonostante le dimensioni ridotte, ben 265 litri che diventano 947 abbattendo i sedili posteriori.
Piccola, agile e scattante, la nuova hot hatch di Hamamatsu sfoggia un motore 1.4 Boosterjet da 140 cavalli, 230 Nm di coppia e un peso a vuoto di soli 975 Kg. Niente male il rapporto peso/coppia motrice della nuova Swift Sport di ben 4.2 Kg/Nm. Valori che permettono alla Swift Sport di passare da 0 a 100 km/h in 8,1 secondi e di raggiungere la velocità massima di 210 km/h. Tutta potenza viene erogata alle sole ruote anteriori e gestita da un cambio manuale a 6 rapporti. Migliorata la guidabili grazie alle nuove sospensioni che garantiscono minor rollio e maggiore stabilità . All’anteriore la Swift Sport monta ammortizzatori Monroe, inoltre è stata aumentata la sezione della barra stabilizzatrice, aggiungendo al supporto una boccola in Teflon. Il mozzo e i supporti della ruota sono stati realizzati in un pezzo unico, aumentando la distanza tra i supporti e accrescendo del 15% la rigidezza del camber durante le curve. Soluzioni che assicurano un assetto rigido senza però aumentare eccessivamente la durezza delle molle o della barra anteriore permettendo movimenti fluidi dei bracci e un costante contatto tra pneumatico e strada. Al posteriore sempre ammortizzatori Monroe insieme ad una barra di torsione e molle elicoidali.
Piccola, grintosa e aggressiva. Un’auto divertente da guidare e vistosa quanto basta nella sua colorazione più interessante e sbarazzina, il giallo racing di Hamamatsu. L’abbiamo provata in Andalusia in un percorso misto, molto suggestivo che ci ha portato da Malaga a Marbella, fino ad Ronda, nell’entroterra della splendida Costa del Sol. Un’auto reattiva e agile con un cambio netto e preciso negli inserimenti. Il motore mostra la sua potenza già a 2.500 giri, pronta ai bassi, veloce e molto leggera. Grazie alla turbina a bassa inerzia l’erogazione del motore è brillante a partire già dai 2500 ai 5000 giri permettendo di sfruttare bene ogni marcia. Anche lo sterzo dona sensazioni sportive, ben calibrato, morbido e preciso.