[galleria id=”21252″]
Prima dell’ufficializzazione nel corso di un qualche Salone Auto, presumibilmente il prossimo Salone di Ginevra 2019, Renault ha sollevato i veli dalla nuova Renault Clio. La compatta francese è particolarmente amata dal pubblico nostrano, quindi l’Italia è un mercato florido e fertile per la Clio, che quindi non ha intenzione di sbagliare colpo. Ed a quanto pare ha centrato l’obiettivo ancora una volta…
Completamente nuova, questo si può dire della nuova Renault Clio. Non si tratta infatti di un restyling di metà carriera ma di un vero e proprio cambio generazionale: siamo arrivati infatti alla quinta serie, mettendo così da parte il modello che è stato lanciato nel corso del 2012.
Di nuovo si parte dalla piattaforma, la CMF-B che vuole accomunare tutte le compatte che saranno “sfornate” dall’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Questa garantisce una buona innovazione ma permette anche di redistribuire e di modificare anche la volumetria interna, oltre che quella esterna. Esteticamente il salto si vede e punta alla strada già intrapresa dalle più grandi Megane e Talisman, soprattutto nella parte anteriore dove le luci di posizione a LED assumono l’ormai nota forma a C allungata. Ci sono particolari che distinguono nettamente questa generazione, come un cofano completamente ridisegnato e più muscoloso, la presa d’aria dietro l’asse anteriore ed il blocco posteriore, con fari completamente ridisegnati così come la forma dei paraurti ed in parte l’accesso al bagagliaio. Non mancano poi dei deflettori avanti le ruote anteriori per cercare di ottimizzare i flussi aerodinamici, che però danno anche un’immagine molto sportiva. Ma allo stesso tempo Renault non ha voluto perdere una carta di enorme successo ed ha quindi cercato di mantenere una continuità di stile con il modello uscente. Lo si vede chiaramente dalla forma della calandra anteriore ma anche dalla conformazione dei montanti. La si guarda e si capisce che è un’auto nuova, ma allo stesso tempo si può sempre dire “è una Clio”.
Internamente il salto generazionale ha interessato soprattutto la parte tecnologica, com’è giusto che sia. La presenza di una strumentazione digitale da 7 o 10 pollici – Smart Cockpit – è ormai sdoganata sulle auto e sarebbe stato un autogol non adottarla, mentre l’infotainment guadagna un display da 9.3 pollici con cornice a sviluppo verticale proprio come sulla Megane anche se, a differenza di quest’ultima, si eleva dal profilo della plancia. Proprio sotto al display tutta nuova è la schiera di tasti per il controllo delle funzioni di bordo, mentre la zona climatizzatore è rimasta molto fedele alla precedente generazione. Ad ogni modo i designer hanno lavorato molto per mettere il conducente al centro ma soprattutto per garantire una maggiore percezione di qualità dell’insieme, sfruttando infatti materiali soffici al tatto per i rivestimenti.