La situazione per i dipendenti nel mondo delle auto è tragica e il problema ormai non è solo per FIAT e Volkswagen.
Le istituzioni stanno cercando ormai da tanti anni di cambiare la mobilità, cercando di renderla quanto più possibile elettrica. Il fatto è che al momento si è deciso solo di punire le case, al posto che aiutare coloro che invece stanno ottenendo dei risultati, e alla fine questo comporta solo una crisi seria nel settore.
Il caso più eclatante è senza ombra di dubbio quello della Volkswagen, con la casa tedesca che ha già dichiarato che dovrà rientrare nei prossimi anni di ben 10 miliardi di Euro. La paura inoltre è quella di dover chiudere tutti gli stabilimenti in Germania, con questa notizia che è a dir poco tragica.
Non vanno meglio le cose in casa FIAT, con il colosso italiano che vede Mirafiori in condizioni ormai sempre peggiori e anche Pomigliano d’Arco ha dovuto ridurre la produzione. “Mal comune mezzo gaudio” non è di certo la soluzione ai problemi del mondo, ma purtroppo ciò che si sta notando in questi anni è che la crisi è globale, con i dati sui licenziamenti che fanno tremare.
Crollo nel mondo dei motori: quanti licenziamenti
Ciò che andrebbe messo sempre al primo posto sono i diritti sociali dei lavoratori. Niente e nessuno deve essere messo al di sopra della dignità di lavorare e di fare di tutto quanto in possesso delle aziende per mettere i lavoratori nelle condizioni ideali per produrre e sentirsi parte integrante di un progetto ambizioso come quello di una casa automobilistica.
Qualsiasi aspetto che possa anche solo mettere in secondo piano la dignità di lavorare è sempre un errore. Per questo motivo le istituzioni, invece che valutare altre Leggi stringenti, dovrebbero prendere in mano i dati che ha raccolto Automotive News e purtroppo nel 2024 sono già oltre 50 mila coloro che hanno perso il lavoro e che erano parte integrante delle aziende automobilistiche.
Nel solo primo semestre i numeri si stanziati sui 32 mila posti, il che significa che è stato un numero più alto anche del secondo semestre del 2020. Secondo Pedro Pacheco, l’analista di Gardner, questi dati dimostrano come in un periodo di profondi cambiamenti solo pochi marchi riusciranno ad adattarsi, mentre altri svaniranno. Volkswagen, Stellantis, Ford e Nissan hanno già scoperto le carte della crisi e ora è tempo di pensare ai lavoratori.